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c d e
f g h
i l m
n o p
q r s
t u v
z
D
DECLAMAZIONE. Intonazione
di un testo poetico caratterizzata dall’impiego di una sola
NOTA per ogni sillaba del testo stesso (vs ‘intonazione melismatica’).
Sono utilizzate poche note, generalmente contigue, eseguite con rapidità
e senza forzarne l’intensità vocale. È impiegata
in ogni epoca e stile ogniqualvolta si desideri esaurire il testo
poetico rapidamente e velocemente. Nell’opera è l’elemento
caratterizzante del RECITATIVO secco.
DESSUS. Nella terminologia francese rinascimentale
equivalente al REGISTRO di superius o SOPRANO.
DIAPASON. Strumento acustico (di varia
natura) che produce la frequenza corrispondente a 440 Hertz al secondo,
stabilita per il La3 da accordi internazionali (Londra 1939); serve
per accordare gli strumenti in modo universale. Da segnalare che l’attuale
propensione per le prassi esecutive originali tende a ripristinare,
nella musica barocca o antecedente, i diapason dell’epoca, conformi
alla struttura degli strumenti originali e tendenzialmente più
bassi.
DIASTEMATICA. Il disegno melodico còlto
nelle sue caratteristiche intervallari.
DIATONISMO. Particolare organizzazione
e concatenazione degli accordi in cui si notano passaggi melodici
o armonici costituiti da gradi distanti fra loro un TONO; anche come
caratteristica generale di un lavoro musicale che eviti il CROMATISMO
e la MODULAZIONE.
DIESIS. ALTERAZIONE (#) che posta davanti
ad una nota indica l’innalzamento di un SEMITONO.
DIMINUENDO. Progressivo decremento di
sonorità. Si esprime graficamente con una forcella più
o meno estesa, aperta a sinistra (vs CRESCENDO).
DIMINUZIONE.
a) Nella tecnica contrappuntistica l’impiego
di un SOGGETTO musicale (già udito) in valori più brevi
(di solito la metà) (vs. AGGRAVAMENTO).
b) Anche nel senso di ornamentazione virtuosistica di una melodia
vocale, prevista dal compositore oppure affidata all’estro del
cantante.
DINAMICA. La risultante sonora derivata
dalla sequenza delle INTENSITÀ dei diversi elementi sonori;
si esprime graficamente con i CRESCENDO e i DIMINUENDO.
DISCANTO. Forma polifonica delle origini,
consistente in un CONTRAPPUNTO essenziale, nota contro nota, a due
voci, che procedono anche per MOTO CONTRARIO, arricchendosi talvolta
di qualche semplice MELISMA.
DISSONANZA. Esecuzione simultanea di
due o più suoni vicini o comunque appartenenti ad accordi diversi
(ACCORDO, TRIADE), che produce un effetto tensivo/motorio, di instabilità.
Nel contesto tonale, secondo le regole della ARMONIA, deve risolvere in una CONSONANZA,
di solito un ACCORDO PERFETTO (sono considerate dissonanze le seconde - ad es. Do Re -,
le settime - ad es. Do Si - e tutti gli intervalli eccedenti e diminuiti).
DIVERTIMENTO. a) Genere musicale d’intrattenimento.
Il termine divenne d’uso corrente del secondo XVI secolo; col
tempo designò composizioni strumentali col carattere di suite.
Forme affini: serenata, cassazione etc. b) Nella FUGA breve episodio
interposto fra le riesposizioni del SOGGETTO (la medesima fuga presenta
più d’un D.); il carattere armonico è prevalentemente
modulante (MODULAZIONE), il profilo melodico presenta soprattutto
la tecnica della PROGRESSIONE. Il D. non aggiunge nuovo materiale
melodico, ma piuttosto elabora in forma libera spunti derivati dal
soggetto e dal CONTROSOGGETTO.
DODECAFONIA.
Tecnica di composizione fondata sull’uso paritario (ossia senza
le gerarchie imposte dal SISTEMA TONALE) di tutti e dodici i suoni
della SCALA CROMATICA. Fu ideata da A. Schoenberg negli anni Venti
e da allora è divenuta uno dei principali metodi di composizione
del XX secolo. I dodici suoni debbono presentarsi nella loro totalità
in un tempo piuttosto ridotto (e ciò è possibile sia
orizzontalmente - in forma melodica - che verticalmente - in forma
armonica -), e sono soggetti a trattamenti ed elaborazioni di vario
tipo: la SERIE originale può infatti ripresentarsi ripartita
in vari strumenti, invertita (gli intervalli fra suono e suono procedono
per moto inverso - ascendente-discendente o viceversa -, INVERSIONE),
per MOTO RETROGRADO (dall’ultima nota alla prima), per moto
retrogrado rispetto all’inversione (dall’ultima nota alla
prima con gli intervalli invertiti).
DODECAFONICO. Di brano musicale strutturato
secondo i criteri della DODECAFONIA.
DOMINANTE. Il quinto GRADO di una scala
TONALE. Nella CADENZA PERFETTA ed in altre cadenze similari deve generare
un ACCORDO che si diriga a quello della TONICA.
DOPPIO BEMOLLE. ALTERAZIONE posta davanti ad una nota che ne
indica il duplice abbassamento di SEMITONO.
DOPPIO DIESIS. ALTERAZIONE posta davanti
ad una nota che ne indica il duplice innalzamento di SEMITONO.
DOUBLE. Sinonimo di VARIAZIONE, o di
ripetizione variata (in uso soprattutto nella musica francese).
DUINA. Gruppo di due note in successione,
in qualsivoglia TEMPO.
DURATA DELLE NOTE. Vedi VALORE DELLE
NOTE.