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a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z

B

BARITONO. a) CHIAVE di B.: chiave di Do posta sul quinto rigo, oppure chiave di Fa posta sul terzo rigo. b) Il registro vocale maschile intermedio fra BASSO e TENORE. Si precisò nelle sue odierne caratteristiche solo nell’Ottocento, quando l’ampliamento verso l’acuto del registro tenorile creò uno spazio adeguato nel registro sottostante (processo analogo si ebbe nelle voci femminili, quando fra CONTRALTO e SOPRANO si inserì il MEZZOSOPRANO). Col tempo il B. venne a distinguersi in B. lirico e B. drammatico.

BASSE CONTRE. Nella terminologia francese rinascimentale e barocca equivale al REGISTRO di BASSUS.

BASSE TAILLE. Nella terminologia francese rinascimentale e barocca equivale al REGISTRO di TENOR.

BASSO. a) CHIAVE di B.: chiave di Fa posta sul quarto rigo. b) In ARMONIA, il suono più grave di un ACCORDO, che può corrispondere o meno alla FONDAMENTALE del suono stesso. c) Dal tardo latino bassus, il registro vocale maschile più grave. Si distinguono vari tipi di basso: il B. cantante, il B. buffo, il B. profondo.

BASSO CONTINUO. Parte di BASSO (di solito per cembalo, organo o violoncello) comprensiva di NUMERICA per la REALIZZAZIONE estemporanea di accordi (in voga nel Sei-Settecento), con funzione di ACCOMPAGNAMENTO; consentiva anche la realizzazione improvvisata da parte dell’esecutore di formule ad IMITAZIONE alle parti principali.

BASSUS. Nella musica rinascimentale e barocca la VOCE più grave, sia come ruolo vocale che come funzione polifonica.

BATTERE. La parte accentata del MOVIMENTO, corrispondente, nel SOLFEGGIO o nella direzione di coro e d’orchestra, all’abbassamento della mano.

BATTIMENTI. Fenomeno dovuto alla presenza simultanea di suoni con periodi di vibrazione appena diversi. L’effetto è quello di una rapida e fastidiosa oscillazione, che nell’esecuzione musicale si tende ad evitare (ad esempio mediante l’ ACCORDATURA); fanno eccezione alcuni registri dell’organo barocco - voce celeste, unda marina - che volontariamente provocano il fenomeno dei B. con intenti evocativi.

BATTUTA. Segmento di PENTAGRAMMA delimitato dalle stanghette e contenente un determinato VALORE globale, preventivamente indicato dalla FRAZIONE RITMICA. L’uso delle battute così come oggi lo conosciamo risale al tardo XVI secolo.

BEMOLLE. ALTERAZIONE posta davanti ad una NOTA ad indicarne l’abbassamento di un SEMITONO (il nome deriva dall’uso grafico di introdurre la lettera -b- quadrata per il Si naturale).

BEQUADRO. Alterazione posta davanti ad una nota ad annullarne ogni precedente ALTERAZIONE, sia accidentale che in CHIAVE (il nome deriva dall’uso grafico di introdurre la lettera -b- ritonda per indicare il Si bemolle).

BICORDO. Esecuzione simultanea di due suoni; si tratta della forma minima di ACCORDO.

BISCROMA. Nota o pausa del valore di 1/32.

BORDONE. Basso d’ accompagnamento incessante, distante dalla voce principale un intervallo consonante (in genere quarta, quinta, ottava).

BREVE. Nota del valore di 8/4 (ossia 4/2). Si caratterizza per la forma quadrata.

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