Dante Alighieri
Vita e opere. Nato a Firenze nel 1265,
legato ad artisti e letterati come Giotto, Guido Cavalcanti, il musicista
Casella, ed eruditi come Brunetto Latini, il sommo poeta Dante Alighieri
fu egli stesso un grande intellettuale, benché anomalo nella cultura
scolastica, in quanto non appartenente al contesto universitario. Partecipò
attivamente alla vita pubblica della sua città, fra i guelfi di
parte bianca. Apprese a Siena la notizia della prima sentenza contro di
lui, che lo portò all'esilio, nonostante numerosi suoi appelli
per rientrare in patria. Forzato ad un continuo peregrinare presso varie
corti italiane, morì a Ravenna nel 1321. Dante ha lasciato nelle
sue opere poetiche e dottrinali un ampio scenario della ricca atmosfera
culturale che animava il dibattito filosofico, teologico, scientifico
e politico sul finire del secolo XIII e gli esordi del XIV. Gli influssi
dell'averroismo (basti pensare
che Sigieri è collocato nel
Paradiso), del neoplatonismo, del pensiero albertino,
della metafisica della luce,
del profetismo gioachimita, si delineano
nelle sue osservazioni e trattazioni inserite all'interno di tutte le
sue opere, in prosa e poesia, in latino e in volgare: Divina Commedia,
Rime, Vita Nuova, Convivio, i trattati De vulgari eloquentia e De monarchia,
e la Questio de aqua et terra. Le numerose osservazioni sull'ottica, la
geometria, la cosmologia, le dottrine sull'origine e la struttura della
lingua volgare, la sua dottrina politica e la sua partecipazione personale
alle vicende del tempo lo rendono un pensatore alquanto eclettico, di
difficile e dibattuta collocazione, ma portavoce, come ha dimostrato Bruno
Nardi, di un pensiero «personalissimo, come ogni vero pensiero filosofico».
Pensiero politico e dottrina psicologica.
L'adesione all'averroismo filosofico che caratterizzava il pensiero politico
di Marsilio da Padova, è manifesto
anche nell'opera politica di Dante, la Monarchia, ove si porta alla ribalta
in termini nuovi il dibattito sul rapporto fra potere
politico e potere religioso. Qui, infatti, la tradizionale dottrina
dei due fini dell'uomo, quello naturale e quello soprannaturale, si articola
con la difesa della monarchia universale, che è la migliore fra
le forme di governo perché in essa l'uomo può sviluppare
al massimo le sue potenzialità intellettive e raggiungere la "felicità
mentale". Significativo dal punto di vista filosofico è
il primo libro dell'opera, ove si sostiene la tesi dell'Impero come prodotto
dell'intelletto possibile,
e la tesi della reciproca autonomia dei due poteri, i due "soli"
Impero e Papato, che traggono entrambi autorità da Dio. Contrariamente
alla tesi tomistica, Dante ritiene inoltre che
l'organizzazione politica derivi dallo stato di corruzione dell'uomo dopo
il peccato originale. Per quanto riguarda il rapporto fra volontà
e necessità, e dunque il libero arbitrio, Dante ritiene che la
libertà possa attuarsi solo subordinandosi ad un principio razionale.
Il fondamento della libertà è infatti nel potere che ha
la ragione di determinare se stessa (Falzone). L'azione virtuosa è
dunque necessariamente razionale e immancabilmente libera. Ciò
vale tanto per la condizione umana, quanto per quella angelica., ove all'accrescimento
delle facoltà intellettive segue una più salda volontà.
Ottica e luce. In base ai più recenti
studi, non sembra che Dante abbia avuto elaborate competenze nel campo
dell'ottica e della perspectiva
araba. Egli, inoltre, non elaborò alcuna concezione dottrinalmente
originale rispetto alle funzioni che la luce ha, o avrebbe, nell'ambito
della filosofia naturale, della metafisica o della teologia. Dante non
sembra, cioè, appartenere pienamente a quella corrente di pensiero
denominata «metafisica della luce», che ebbe in Roberto
Grossatesta il più noto rappresentante, e alla quale corrente
è stato talvolta accostato. L'ottica araba, conosciuta in occidente
attraverso Alkindi, Avicenna,
e l'autore del più celebre trattato arabo di perspectiva, Alhazen,
fu mediata da Dante soprattutto attraverso le opere degli enciclopedisti
(Bartolomeo Anglico, Vincenzo di Beauvais) e dei commentatori aristotelici
(Alberto Magno, Tommaso, Avicenna e Averroè).
La tematica luminosa si nutrì, inoltre, delle speculazioni teologiche
dei commentatori della Bibbia e delle Sentenze, dell'opera di Bonaventura,
dello pseudo-Dionigi, oltre che delle opere
di poeti come Jean de Meun. Questa complessa tradizione, presente fin
nelle Rime, nella Vita Nuova e nel Convivio, si rivela in annotazioni
sul comportamento del raggio visuale e del raggio luminoso in generale.
Nella Commedia l'uso dell'ottica è molto più vasto, toccando
anche la catottrica (la legge di riflessione in Purgatorio 15.16-24) e
l'ottica meteorologica (nelle similitudini concernenti arcobaleno, alone
lunare e colorazione dell'aria). Anche gli spunti dottrinali relativi
alla metafisica della luce sono più ampi nella Commedia che altrove,
ma sono riferiti essenzialmente al simbolismo cristiano della luce, onnipresente
nella latinità da Agostino in poi, più che al sistema metafisico
unificato, basato su una concezione della luce che non sia semplicemente
metaforica o analogica.
Filosofia naturale.
La luce nel cosmo e nell'atto creativo divino
permette a Dante di concepire la natura come
sistema
di cause secondarie regolate dalla causalità
celeste, secondo l'insegnamento trasmesso nel
Liber
de causis, e dal neoplatonismo in generale.
L'universo fisico di Paradiso II è caratterizzato,
inoltre, dall'urgenza poetica di sposare macrocosmo
e microcosmo, sulla scia delle cosmologie poetiche
che troviamo in Alano
di Lilla o Bernardo
Silvestre. Il platonismo del secolo XII
sembra emergere anche nella lettura dantesca
della Creazione. Nella Questio de aqua et terra,
discussa a Verona nel 1320, Dante espone i vari
argomenti relativi alla dibattuta dottrina della
collocazione della sfera delle acque e della
posizione dell'acqua e della terra sul suolo
terrestre. Per giustificare l'emersione delle
terre dall'acqua (impossibile logicamente, vista
la diversa densità dei due elementi)
Dante ricorre alla dottrina dell'influsso delle
stelle che stanno sopra l'emisfero boreale,
tema problematico affrontato anche nella Commedia.
Cosmologia e Teologia. La concezione cosmologica
del secolo XIII, quanto mai complessa e conflittuale, si sviluppò
dall'elaborazione del sistema cosmologico aristotelico e dagli apporti
astronomici tolemaici, l'uno maturato nel contesto delle speculazioni
filosofiche e teologiche, l'altro elaborato nell'ambito delle Facoltà
delle Arti. Tale problematico rapporto dovette inoltre tenere conto del
confronto con la Scrittura. La Commedia di Dante propone un'ardita sintesi
di tutte queste tendenze, con una visione cosmologica unitaria, che salva
il principio dell'azione delle cause seconde, giustificato nel contesto
dell'universo rigorosamente geo-centrico di Aristotele, spiega le apparenze
dei movimenti astrali e planetari, garantiti dal meccanismo degli eccentrici
tolemaici, e rende ragione delle tesi scritturali inserendo la narrazione
nel contesto di una salda visione teologica e dogmatica. Anche nella formulazione
di concetti teologici la luce
occupa un posto di rilievo: Dio, gerarchie angeliche, empireo e visione
beatifica sono rese poeticamente, nella Commedia, attraverso un costante
riferimento alla tematica luminosa, con analogie relative al comportamento
della luce naturale, già documentate nelle opere teologiche di
Agostino, Eriugena, Riccardo
di San Vittore. Infine, originale, benché legata alla tradizione
aperta da Alberto Magno, è la dottrina dell'empireo identificato
con il lumen gloriae, tema elaborato per giustificare la visione
beatifica degli esseri creati. (CP)
Bibliografia
Testi
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(1930 prima ed.)
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settembre 2002, cur. Nadia Bray-Loris Sturlese, Louvain-la-Neuve, Fédération
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cit.
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Risorse on-line
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http://www.soc-dante-alighieri.it/
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http://plato.stanford.edu/entries/dante/
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http://www.danteonline.it/italiano/home_ita.asp
http://www.liberliber.it/biblioteca/a/alighieri/
http://www.gradesaver.com/ClassicNotes/Authors/about_dante_alighieri.html
http://www.questia.com/popularSearches/dante_alighieri.jsp
http://www.ccel.org/d/dante/
http://www.princeton.edu/~dante/
http://www.fauser.it/biblio/index042.htm
http://www.fausernet.novara.it/fauser/biblio/index045.htm
http://www.italica.rai.it/principali/dante/
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