Pluralità di culture
La
tradizione filosofica greca, che nel I
sec.a.C. si era diffusa nel mondo latino,
aveva continuato a vivere e a svilupparsi
nella tarda antichità ad Atene
(fino alla chiusura della Scuola di Atene
nel 529), Roma e Alessandria. La
separazione dell’eredità
imperiale romana nei due imperi d’Occidente
e d’Oriente (395) e le successive
vicende politiche spezzarono l’unità
culturale dell’area mediterranea,
dove nei primi secoli dell’era cristiana
avevano convissuto, intrecciandosi, non
solo le due lingue classiche (greco e
latino), ma anche religioni d’origine
orientale accanto alle scuole filosofiche
antiche; e dove la religione cristiana
si era diffusa e affermata, dapprima lentamente
e in mezzo ai contrasti, ma con crescente
vigore a partire dall’editto di
Costantino (313). Accanto
al mondo latino-barbarico e a quello greco-bizantino,
che all’inizio del VI secolo erano
ormai nettamente diversificati, nel secolo
successivo si inserì nello scenario
mediterraneo l’Islam, potenza religiosa,
linguistica, politica e militare completamente
nuova, nata dalla predicazione di Maometto.
L’eredità filosofica fu raccolta
ed elaborata in maniera diversa nelle
tre grandi aree linguistico-politiche,
ma in tutte fu centrale il confronto con
i contenuti della religione
rivelata.
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