Linea dorata

Giovanni Peckham

Giovanni Peckham (o Pecham) fu uno dei più rappresentativi filosofi inglesi della seconda metà del XIII secolo. La sua biografia è scarsamente documentata, ma sappiamo che fu reggente di toelogia a Parigi e lettore nello studio francescano di quella città negli anni 1269-72, essendo nata a Patcham, nel Sussex, probabilmente attorno al 1230. Aveva studiato arti ad Oxford verso la fine del decennio successivo, ed era poi entrato nell’ordine francescano, recandosi a Parigi per gli studi teologici. Agli anni parigini risalgono diversi commenti biblici, il commento alle Sentenze di Pietro Lombardo e forse il Tractatus de anima. Sempre in questo periodo Giovanni Peckham fu un personaggio di spicco nel fronte dei teologi conservatori che si opponevano all’insegnamento di Tommaso d’Aquino. La sua posizione, tipicamente francescana, si colloca sul percorso di elaborazione interno all’Ordine a partire dalla posizione di Bonaventura, e la sua critica a Tommaso precede quella di Duns Scoto. Punto centrale del dibattito con Tommaso, contro il quale era ancora impegnato negli anni ’80, dopo la morte dell’Aquinate, fu il temsa dell’unicità della forma sostanziale, cui Peckham contrappose l’adesione all’ilemorfismo e alle dottrine psicologiche e gnoseologiche della tradizione agostiniana (dualismo anima/corpo, dottrina della conoscenza per illuminazione). Fu un maestro di notevole successo, ma non sviluppò dottrine di particolare originalità o rilievo.
Verso il 1271-72 tornò ad Oxford, come lettore dello studio francescano. Gli interessi scientifici, che nell’università inglese erano profondamente radicati e avevano conosciuto uno sviluppo notevole con l’insegnamento di Roberto Grossatesta, cessato nel 1235, offrivano uno spazio all’attenzione di Giovanni Peckham per l’astronomia e l’ottica, testimoniati dai suoi scritti scientifici (Perspectiva communis, Theorica planetarum, Tractatus de sphaera, Tractatus de numeris), oltre che dalla quantità di materiali scientifici inclusi nel Tractatus de anima, e nelle due raccolte di questioni antropologiche (Quaestiones de anima, Quaestiones de beatitudine corporis et animae). In queste opere Peckham mostra di subire un forte influsso delle ricerche di Ruggero Bacone, con cui aveva sicuramente avuto contatti negli anni ’60 a Parigi. Nel 1277 fu chiamato come maestro di teologia alla curia papale e nel 1279 venne nominato arcivescovo di Canterbury. Morì nel 1292. (MP)

Bibliografia

Testi:
D.C. Lindberg ed., Tractatus de perspectiva by John Peckham, Edited with an Introduction and Notes, The Franciscan Institute, St. Bonaventure (NY), 1972
D.C. Lindberg ed., John Pecham and the Science of Optics. Perspectiva communis, ed. with an introduction, English translation and critical notes, The University of Wisconsin Press, Madison 1970.
G.I. Etzkorn, F. Delorme edd., Quodlibeta quattuor, Collegio San Bonaventura, Quaracchi 1989
F. Delorme ed., Quodlibet romanum, Spicilegium Athaenei Antoniani, Roma 1938
F. Delorme, John Pecham. La Summa de essentia, in “Studi francescani” XXV (1928), pp. 61-71
G. Melani ed., Tractatus de anima, Collegio San Bonaventura, Quaracchi 1948

Studi
A.Boureau, Théologie, science et censure au XIIIe siècle. Le cas de Jean Peckham, Les Belles Lettre, Paris 1999
F.X. Putallaz, Figures franciscaines, Cerf, Paris 1997


 

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
Manuale di Filosofia Medievale on-line

| Index | |La Filosofia nel Medioevo | | Caratteri fondamentali | | Interpretazioni |
| Medioevo e Filosofia Moderna| | Studio del Medioevo|