Linea dorata

Ruggero Bacone

Vita e opere. Profondamente legato ai metodi e alle tematiche sviluppate da Roberto Grossatesta, del quale tuttavia forse non fu diretto allievo, e ai motivi più tipici dell'ispirazione francescana, Ruggero Bacone (1214ca.-1292) delineò un grande e originale progetto enciclopedico del sapere. Nato ad Ilchester, nel Dorsetshire, intorno al 1214, studiò dapprima ad Oxford; verso il 1230 si recò a Parigi, dove studiò nella Facoltà delle Arti e vi insegnò dal 1240; fu forse il primo a commentarvi i libri aristotelici banditi nel 1210: la Fisica, la Metafisica e diversi libri naturali. I dati biografici sono incerti, ma sembra che sia tornato ad Oxford intorno al 1250, ove ebbe modo di entrare in contatto col francescanesimo inglese. Nel 1257 Bacone entrò fra i Minori e si fece ben presto promotore di una riforma della società cristiana che doveva essere realizzata a partire dalla riorganizzazione degli studi; ma il suo progetto di riforma fu ostacolato dalla rigida applicazione delle "Costituzioni Narbonesi" (1260), che vietavano ai frati di scrivere e diffondere i propri scritti se non per ordine dei superiori. Nel 1264-'68 si colloca il pontificato di Clemente IV, il Papa Angelico del gioachimismo francescano, che sostenne ed incoraggiò Bacone affinché esponesse il suo pensiero, liberando dal dovere di obbedire al divieto. I tre opera del '67, Opus maius, Opus minus e Opus tertium sono il preambolo della grande enciclopedia delle scienze, lo Scriptum principale, della quale ci rimangono solo pochi frammenti. La morte del papa e la censura e condanna del 1278 ad opera del Generale dei Minori Girolamo d'Ascoli non impedirono a Bacone di continuare a sviluppare la sua opera: della produzione degli ultimi anni appare particolarmente interessante il Compendium studii theologiae, scritto nel 1292 (dopo di che non si hanno altre notizie biografiche), in cui Ruggero propone una riflessione sul modo in cui i termini significano la realtà, riproponendo dunque, anche nell'ambito della logica, l'orientamento eminentemente pratico della sua filosofia.

Riforma del sapere. Fin dagli anni dell'insegnamento delle Arti, Ruggero Bacone vedeva nell'acritica accettazione delle auctoritates la fonte principale della decadenza negli studi, e non mancò di denunciare apertamente nei suoi scritti l'insofferenza verso una concezione del sapere tesa a promuovere passivamente le dottrine dei maestri allora in voga presso l'Università di Parigi, come Alessandro di Hales, Alberto Magno e il suo giovane allievo, Tommaso d'Aquino. (testo 1). Il tema della decadenza degli studi si legò saldamente in Ruggero Bacone al millenarismo tipico del francescanesimo spirituale, che fece propria la visione profetica dell'abate Gioacchino da Fiore saldandovi l'inquietudine per i profondi cambiamenti politici e sociali del tempo, come lo sviluppo dell'economia mercantile, i particolarismi dei nascenti stati nazionali, la denuncia degli abusi perpetrati dai potenti e dalle gerarchie ecclesiastiche. Decadenza culturale, morale e politica - quest'ultima aperta ad uno scenario apocalittico anche per la minaccia dei Mongoli alle porte dell'Europa centrale e dei Saraceni nel Mediterraneo - venivano infatti considerate segni dell'avvicinarsi dell'Anticristo e della prossima la fine dei tempi. Queste idee erano particolarmente sentite nell'ambiente di Oxford, dove Adamo Marsh se ne era fatto interprete.

L'enciclopedia delle scienze. Fin dai primi anni del suo magistero in Arti, Bacone aveva subito l'influenza di uno scritto pseudo-aristotelico, ma allora ritenuto autentico, che circolava col titolo di Secretum secretorum. Per il tramite di questo testo aveva iniziato a interessarsi a quelle scienze che promettevano il dominio sulle forze naturali occulte, ritenendo che proprio ad esse avrebbe fatto ricorso l'Anticristo per conquistare il mondo, e che dunque i Cristiani, per fronteggiarlo, avrebbero dovuto conoscerle e utilizzarle a loro volta. Questo tema è affrontato da Bacone nell'Opus Maius, la prima delle tre opere che nel corso del 1267 inviò al papa Clemente IV. Se la conoscenza era in prima battuta strumento di controllo del Male, essa era anche il mezzo più idoneo per creare sulla terra la società cristiana riformata. I fini del sapere sono infatti per Ruggero l'ordinamento della Chiesa (ordinatio ecclesiae Dei), l'organizzazione dei regni cristiani (dispositio reipublicae fidelium), la conversione degli infedeli (conversio infidelium) e la repressione dei malvagi (repressio reproborum). Il progetto di riorganizzazione delle scienze proposto da Ruggero aveva perciò al suo vertice la Sacra Scrittura, la Parola di Dio verso la quale confluiva tutto il sapere umano, un sapere che guida l'azione dell'uomo nella respublica christianorum. La conoscenza, per l'uomo, era pertanto profondamente radicata nella morale, ma il percorso verso la sapienza si sviluppava per Bacone in tappe successive, così che l'apprendimento si articolava in un preciso programma scientifico di chiara stampa oxoniense. Alla base del programma sta in primo luogo l'individuazione di quattro principali cause d'errore, che sono: (1) la tendenza a celare la propria ignoranza; (2) il ricorso acritico al principio d'autorità; (3) il radicamento delle cattive abitudini; (4) l'accettazione dei pregiudizi comuni. In secondo luogo è fondamentale riconoscere che la sapienza perfetta coincide con la Sacra Scrittura, radice e fondamento dell'albero del sapere, che si dipana nelle scienze particolari – individuate nei rami e nelle foglie – per poi sbocciare nei frutti, le opere di diritto canonico e di filosofia. La filosofia procede attraverso lo studio delle lingue (l'ebraico, l'arabo e il greco), che permettono di attingere alle fonti originarie del sapere senza ricorrere alla mediazione delle traduzioni, spesso corrotte e inattendibili; la sapienza, dono divino, è infatti tanto più intatta quanto più è antica e vicina all'origine. Coerente alla tradizione agostiniana, Ruggero segue Grossatesta anche in relazione al tema dell'illuminazione divina dell'intelletto: la filosofia si ottiene per il tramite dell'illuminazione, e, usando una terminologia averroista, Bacone dà il nome di intelletto agente al maestro interno che ci istruisce: il Verbo. Questa teoria permette a Ruggero di tracciare la storia dell'umanità come processo di riconquista della sapienza infusa ad Adamo e ai Patriarchi e poi più o meno occultata nelle varie età della storia. Nell'albero del sapere acquistano un ruolo di enorme rilievo alcune scienze particolari, prima fra tutte la matematica, strumento principale della filosofia grazie alla quale si ottengono verità certe più che in ogni altra scienza. Parte fondamentale del sapere è poi l'ottica, "che procura un enorme godimento e una grandissima utilità". Bacone scrisse un De multiplicatione specierum, in cui sviluppava la teoria dell'irraggiamento già insegnata dal Grossatesta.

La scientia experimentalis. Se i maestri inglesi Grossatesta e Adamo Marsh furono i suoi modelli per l'importanza che tributarono alla matematica e allo studio delle lingue, il francese Pietro di Maricourt, autore dell'Epistola sul magnete, è elogiato da Ruggero per il grande impulso che dette allo studio di una scienza eccelsa, trascurata dai latini: la scienza sperimentale. Essa "è la maestra di tutte quelle che la precedono poiché supera le altre per tre prerogative fondamentali": infatti (1) insegna a provare mediante l'esperienza i risultati raggiunti nelle altre, come dimostra l'esempio dell'arcobaleno, già trattato dal Grossatesta nel De iride; (2) consente di attingere a verità che le altre scienze non possono di per sé raggiungere, ma solo esprimere nel proprio linguaggio, come i segreti per prolungare la vita mediante un farmaco prodigioso, o come la produzione di un oro più puro di quello naturale con l'arte dell'alchimia; (3) infine la terza prerogativa, che porta a compimento la scientia experimentalis configurandola come una vera e propria tecnologia. La scientia experimentalis baconiana va dunque oltre il ricorso all'esperienza nella costruzione della scienza naturale per sfociare nel sogno di una scienza applicata, di una tecnologia in cui i ritrovati di tutte le scienze e anche quelli di origine occulta possano contribuire alla utilitas della società cristiana. Tanto le fonti dell'antica sapienza ermetica, come le ricerche sperimentali di Pietro da Maricourt, si affiancano alla concezione scientifica aristotelica, fondata sulla dimostrazione sillogistica, per costruire un sapere che non si limiti alla contemplazione della natura, ma miri alla sua trasformazione. In questa prospettiva risulta particolarmente illuminante un famoso e suggestivo passo del De secretis operibus, in cui Bacone immagina future realizzazioni pratiche, descrive macchine per navigare senza rematori, carri che si muovono da soli, senza la forza dei muscoli, macchine volanti, macchine per sollevare pesi, macchine per scendere nelle profondità dei mari. Al di là della visione "profetica" di queste parole, il concetto di conoscenza sviluppato qui dal francescano ha il suo più profondo e originale significato nell'idea dell'inesauribilità delle risorse conoscitive umane, di progresso che non arriva ad una meta preconcetta e, in special modo, di ricerca ininterrotta della verità, nella consapevolezza che di fronte alla verità infinita di Dio nessuno può rivendicare una superiorità rispetto ad altri. La scienza applicata baconiana è al servizio della realizzazione spirituale degli uomini, come mostra la collocazione della scienza morale al grado supremo della gerarchia delle scienze, e costituisce la garanzia che tutto il sapere si collochi al servizio della teologia. "Il fine prossimo delle cose naturali sono le opere artificiali, ma il fine ultimo è la beatitudine futura: poiché il fine delle opere artificiali è la virtù e il fine della virtù è la beatitudine futura, non solo secondo la fede, ma anche secondo la filosofia, come Aristotele, Avicenna e altri affermano". Si avverte in queste parole anche la lettura dell'Etica a Nicomaco, e ancora una volta risulta determinante l'influenza del Grossatesta. "Infatti, afferma Bacone, l'arte (ars cioè techne, attività operativa degli uomini) porta a perfezione la natura, la virtù porta a perfezione l'arte, la felicità porta a perfezione la virtù." Il superamento della natura è per l'uomo il percorso privilegiato verso la felicità futura: superamento che per Bacone è conoscenza e operatività. (CP)

Bibliografia


Edizioni
Compendium studii theologiae, ed. H. Rashdall, Aberdeen 1911
De retardatione accidentium senectutis, ed. A. G. Little-E. Withington, London 1967
Opera hactenus inedita Rogeri Baconis, cur. R. Steele, Clarendon Press, Oxford 1905-: commenti ad Aristotele, Secretum secretorum
Opera quaedam hactenus inedita, ed. J. S. Brewer, London 1859 (Rerum Britannicarum medii aevi scriptores): Opus tertium, Opus minus, Compendium Philosophiae, De secretis operibus artis et naturae, De nullitate magiae
Opus maius, ed. John H. Bridges, Clarendon Press, Oxford 1897-1900, vol. 3

Traduzioni
Ruggero Bacone, La scienza sperimentale. Lettera a Clemente IV, La scienza sperimentale, I segreti dell'arte della natura, cur. Francesco Bottin, Rusconi, Milano 1990 (I classici del pensiero)
Ruggero Bacone, Lettera a Clemente IV, cur. E. Bettoni, Milano 1964
Ruggero Bacone, Sui segreti nelle opere d'arte e di natura, cur. G. Dee, Milano 1945

Studi
Franco Alessio, Introduzione a Ruggero Bacone, Laterza, Roma-Bari 1985
Franco Alessio, Mito e scienza in Ruggero Bacone, Milano 1957
Clemens Baeumker, Roger Bacons Naturphilosophie, Muenster 1916
A. G. Little, Roger Bacon Essays, Oxford 1914
E. Massa, Ruggero Bacone, Etica e poetica nella storia dell'Opus maius, Roma 1955
Roger Bacon and the Sciences. Commemorative Essays, cur. Jeremiah Hackett, Brill, Leiden-New York-Köln 1997 (Studien und Texte zur Geistesgeschichte des Mittelalters 57)

Risorse on-line
http://www-gap.dcs.st-and.ac.uk/~history/Mathematicians/Bacon.html
http://www.sacred-texts.com/grim/magus/ma264.htm
http://www.newadvent.org/cathen/13111b.htm
http://www.france-spiritualites.com/PRogerBacon.htm
http://www.fordham.edu/Halsall/source/bacon1.html
http://www.google.it/search?q=cache:qZygVbHe-_wC:www.chass.utoronto.ca/mcluhan-studies/v1_iss3/1_3art1.htm+roger+bacon&hl=it&ie=UTF-8
http://www.fordham.edu/Halsall/source/bacon2.html
http://home.sandiego.edu/~macy/Roger%20Bacon.html
http://perso.club-internet.fr/hdelboy/roger_bacon.html
http://homepages.wmich.edu/~johnsorh/MedievalLatin/Texts/Bacon.html
http://www.levity.com/alchemy/rbacon.html
http://www.franciscan-archive.org/index2.html


Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
Manuale di Filosofia Medievale on-line

| Index | |La Filosofia nel Medioevo | | Caratteri fondamentali | | Interpretazioni |
| Medioevo e Filosofia Moderna| | Studio del Medioevo|