Condizioni e limiti dell’esercizio
della ragione
La centralità del rapporto fra ragione e fede è sicuramente
un elemento centrale per tutto l’arco di sviluppo della filosofia
medievale, più generale dell’idea di ‘filosofia
cristiana’ in quanto abbraccia tutte le civiltà medievali;
nello stesso tempo è meno generico in quanto prevede l’esplicita
concettualizzazione del problema; e permette di cogliere la presenza
della filosofia anche là dove non si è espressa in
forma sistematica (pensiamo, ad esempio, ai dibattiti
di età carolingia e ad Anselmo
d’Aosta). Su questo tema insistono le riflessioni più
recenti sul metodo scolastico (cfr. Rolf Schönberger), così
come alcune sintesi che mirano alla contestualizzazione della filosofia
nella storia e nella cultura medievale, come Betsy Price e Marcia
L. Colish. La pratica filosofica come concreto delinearsi di una
nuova modalità di esercizio della ragione è analizzata
da Kurt Flasch attraverso i dibattiti che hanno segnato svolte e
discontinuità nel pensiero medievale, in una Introduzione
alla filosofia medievale intesa come ‘discorso sul metodo’,
attorno alla quale si è sviluppato un ampio dibattito. |