I generi letterari: la quaestio
All'interno del commento
si sviluppa la quaestio: determinati punti
del testo, di particolare difficoltà
o importanza dottrinale, vengono esaminati
secondo una procedura che si fa sempre
più rigorosamente strutturata fino
a raggiungere la forma standard nei testi
universitari della seconda metà
del XIII sec. L’argomento viene
presentato – in genere dal magister
– come una domanda (utrum) cui sono
possibili due risposte contrarie (per
esempio, ‘se possa darsi una scienza
dell’anima’). Lo stesso maestro
o il baccelliere (un grado intermedio
fra la condizione di studente e quella
di magister) presenta gli argomenti che
illustrano la risposta affermativa (quod
sic) e quella negativa (quod non, contra);
dopo un accurato esame di tutti questi
argomenti il maestro giunge alla determinatio
finale, ovvero fornisce una risposta che
illustra la sua posizione sull’argomento
(respondeo); segue in genere la confutazione
degli argomenti contrari. Questa forma
di dibattito, nella quale era possibile
esporre vere e proprie ‘ricerche’
filosofiche e scientifiche su argomenti
determinati, era parte dell’insegnamento
curricolare. Due volte l'anno però,
a Natale e a Pasqua, si disputavano le
questioni "quodlibetali", nelle
quali il maestro si disponeva a rispondere
a domande su qualsiasi argomento (de quolibet)
scelto dai suoi interlocutori sul momento:
le dispute quodlibetali erano anche un’occasione
spettacolare, in cui si manifestava la
competizione fra le diverse scuole di
pensiero. Le raccolte di quaestiones,
tematiche o quodlibetali, costituiscono
a partire dal XIII sec. uno dei generi
più diffusi della letteratura scolastica.
La struttura questionativa, in cui si
esprime al massimo grado il "metodo
scolastico", fu utilizzata anche
per la stesura delle summae (trattati
sistematici su un argomento usualmente
di carattere generale: per esempio la
Summa theologia di Tommaso
d’Aquino), nonché trattati
monografici su argomenti determinati.
La formalizzazione estrema cui il metodo
espositivo scolastico giunse nel XIV e
XV sec. fu uno dei bersagli contro cui
si scagliarono le polemiche degli umanisti,
volte a recuperare forme più libere
di discorso: ma il rigore espositivo della
quaestio scolastica rimase un modello
del discorso scientifico anche oltre la
fine del medioevo, identificandosi con
la forma basilare dell'insegnamento universitario
fino al XVII secolo. |