Il corpus aristotelico
Fra le traduzioni sia dall’arabo
che dal greco rivestono particolare importanza
quelle dei testi di Aristotele, auctoritas
filosofica di primo piano grazie agli
scritti logici fino allora conosciuti,
indicati col nome collettivo di Logica
vetus. Le prime opere ad essere tradotte
in latino furono gli altri scritti dell'Organon.
Le traduzioni dal greco furono opera di
Giacomo Veneto (Analitici secondi; parte
degli Elenchi sofistici; Fisica; De anima;
parte della Metafisica e dei Parva naturalia),
di Enrico Aristippo e di un gruppo di
traduttori anonimi, d'ambiente italiano
(Analitici primi, Topici, De generatione
et corruptione, Ethica vetus, Metafisica
quasi completa). A Gerardo da Cremona
sono invece dovute le traduzioni dall'arabo
di Analitici secondi, Fisica, De caelo,
De generatione et corruptione, Meteorologica,
nonché del più importante
degli scritti attribuiti ad Aristotele
che circolarono nel Medioevo, il Liber
de causis, che era in realtà una
compilazione dalla Elementatio theologica
di Proclo realizzata nel circolo filosofico
di al-Kindi.
L'interesse per il completamento dell'Organon
era legato allo sviluppo della logica
nelle scuole, al quale fornì un
impulso decisivo sul piano dell'elaborazione
epistemologica e delle tecniche di argomentazione.
I libri fisici si inserirono nel dibattito
sullo statuto dell'idea di natura,
rinnovandone contenuti e metodo. L’insieme
delle opere aristoteliche dette impulso
alla trasformazione della filosofia da
nozione generica a disciplina strutturata,
suddivisa nei tre rami della fisica,
della metafisica
e dell'etica:
fu questa la nozione di filosofia posta
alla base dell’insegnamento nella
Facoltà di Arti delle nascenti
università.
Nella seconda metà del XIII sec.
le traduzioni dei testi aristotelici vennero
sottoposte ad un accurato lavoro di revisione
e di vero e proprio rifacimento ad opera
del domenicano Guglielmo
di Moerbeke, collaboratore di Tommaso
d'Aquino. Queste traduzioni costituirono
lo standard della lettura di Aristotele
fino alle nuove versioni dal greco effettuate
in età umanistica. Accanto ai testi
autentici di Aristotele, si diffusero
alcuni testi di origine araba a lui attribuiti:
il Liber
de causis e la Theologia Aristotelis,
elaborati nel circolo di al-Kindi; e il
Secretum secretorum, un trattato che metteva
in scena il filosofo greco come maestro
di Alessandro Magno, e che costituì
un importante esempio di trattatistica
politica (specula principis) ma anche
un veicolo di conoscenze astrologiche
e alchemiche. |