Linea dorata

Ugo di San Vittore

Vita e opere. Ugo di San Vittore, nato nel 1096 ad Hartingam in Sassonia, formatosi nel chiostro di Hamersleben presso Halberstadt, fu nel chiostro di San Vittore a Parigi dal 1115 di cui divenne priore verso il 1135, fino all’anno della sua morte, il 1141. Tra gli scritti riguardanti l’insegnamento della filosofia possiamo annoverare il Didascalicon o Eruditionis didascalicae libri VII; Epitome in philosophiam; De unione corporis et spiritus. Fra gli scritti di contenuto mistico il De arca Noe morali; De arca Noe mystica; Soliloquium de arrha animae; De vanitate mundi. Ugo è inoltre autore della prima grande summa teologica medievale, la Summa de sacramentis, e di un commento al De coelesti hyerarchia dello pseudo-Dionigi.

Le scienze. Per il vittorino il valore delle scienze è rapportato al ruolo limitato del sapere umano nella comprensione di Dio: ma in questo ambito tutte le conoscenze dell'uomo presentano una loro validità. Nel Didascalicon il compito della filosofia non è di ordine esclusivamente razionale-teoretico, perché essa deve fungere da supporto nella conquista della sapienza. L’atteggiamento di Ugo è molto diverso rispetto a quello di Bernardo: nulla di inutile è presente nel sapere. Invece di contrapporre la scienza profana e la scienza sacra, la fede mistica e la ricerca razionale, il vittorino cerca di stabilire fra loro un equilibrio armonico e di coordinarle in un unico sistema. L'origine della filosofia sta in una "scintilla" del fuoco eterno, che è la sorgente luminosa che la mente umana deve sforzarsi di ritrovare. Non si tratta di un compito facile, avvolto com'è nelle tenebre dell'ignoranza l'uomo erede del peccato originale.

La conoscenza. Ugo classificò gli oggetti della conoscenza in quattro categorie: le cose che derivano dalla ragione sono necessarie, quelle conformi alla ragione probabili, quelle al disopra della ragione mirabili e quelle contrarie alla ragione impossibili. Le prime e le ultime escludono la fede. A questa classificazione degli oggetti della conoscenza corrispondono quattro atteggiamenti: la negazione, l’opinione, la fede, la scienza. La scienza è la sola conoscenza necessaria (Didascalicon). Nella "conoscenza delle cose" non trovano dunque il loro posto soltanto le arti liberali, ma anche le attività che nel Medioevo venivano definite "meccaniche", cioè adulterine secondo l'etimologia greca della parola. Accanto all'opera di Dio e della natura, si riconosce con ciò un valore proprio all'opera dell'uomo; e la tripartizione di origine platonica della filosofia in logica, etica e teorica, che era stata enunciata fra gli altri da Guglielmo di Conches e Teodorico di Chartres, viene rimpiazzata nell'opera di Ugo da una quadripartizione, in cui accanto alle tre parti indicate si colloca la "meccanica".

Le due teologie. Nelle opere teologiche Ugo elabora una sistemazione razionale di temi tradizionali e un'analisi dell' esperienza mistica, indicando nella rivelazione la fonte della certezza, della beatitudine e della comprensione della realtà. La lettura simbolica del mondo, e dunque la possibilità di accedere dalla natura a Dio, è permessa dalla fonte luminosa contenuta nella rivelazione, che unifica i due livelli della natura e della grazia. Per Ugo si prospettano quasi due teologie, la “mondana” e la “divina”. L’unità del sapere sacro e profano si articola nei modi paralleli della illuminazione e della rivelazione, che provengono da Dio, e dell’investigazione rivolta all’anima e alle cose esterne, affidata all’uomo. Come è già stato detto, la fede ha per oggetto il “mirabile”, quindi ciò che trascende la ragione senza negarla. Da qui anche la doppia dimostrazione dell’esistenza di Dio: dalla certezza agostiniana dell’anima che si scopre finita ed esige una causa creatrice esterna a sé, e dalla certezza delle cose esterne che, nella loro caducità, esigono a loro volta un Creatore.

L’immaginazione. La ricerca antropologica di Ugo, in particolare in scritti come il De unione corporis et spiritus, è mossa dall’esigenza di trovare un termine intermedio tra l’anima e il corpo, tra l’intelletto e la sensibilità e che permetta di comprendere l’unione delle due nature opposte dell’uomo e il loro concorso nell’atto della conoscenza. Questo temine intermedio è per Ugo l’immaginazione, il grado inferiore dello spirito e il vertice superiore del senso. L’anima è tenuta agostinianamente a scoprire il valore della propria esistenza.

Il misticismo. La visione diretta di Dio è permessa da una via mistica scandita in tre momenti: pensiero e scienza (cogitatio), determinato dalla presenza nell’anima di una cosa in immagine, proveniente dai sensi o suscitata dalla memoria; la meditazione (meditatio), una sorta di penetrazione razionale del mistero, lo sforzo di penetrare ciò che è nascosto; la contemplazione (contemplatio), che può rivolgersi alle creature o al Creatore ed è il libero e perspicace intuito dell’anima che si diffonde su tutte le cose esaminate. Quest’ultimo grado è concepito agostinianamente come uno sprofondarsi nell’abisso interiore dell’anima e garantisce una visione manifesta e compiuta. La contemplazione del Creatore è la contemplazione mistica in cui l’ascesa a Dio coincide con la chiusura nell’intimità spirituale (De vanitate mundi). (EC)

Bibliografia

Edizioni
Gli scritti di Ugo sono in PL 175
Hugonis de Sancto Victore opera, Turnhout, 2001 (CCCM 176)
L’oeuvre de Hugues de Saint-Victor, Turnhout, 1997-2000

Traduzioni
Ugo di San Vittore, Didascalicon. I doni della promessa divina. L’essenza dell’amore. Discorso in lode del divino amore, a cura di V. Liccaro, Milano, Rusconi, 1987

Studi
J. Châtillon Le Didascalicon de Hugues de Saint-Victor, in Le mouvement canonial au Moyen Age. Réforme de l’Eglise, spiritualité et culture, Turnhout, Paris 1992.
V. Liccaro, Studi sulla visione del mondo di Ugo di S. Vittore, Udine 1969
D. Poirel Hugues de Saint-Victor, Paris 1998


Risorse on-line
http://www.fh-augsburg.de/~harsch/Chronologia/Lspost12/Hugo/hug_intr.html
http://www.st-georgen.uni-frankfurt.de/hugo/hugo_von_sankt_viktor.htm
http://www.visi.com/~contra_m/cm/reviews/cm05_rev_pursuit.html

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
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