| Eimerico da Campo
 Nato ad Eindhoven (Olanda) nel 1395 e morto 
        nel 1460, studiò teologia a Parigi (1410-20) 
        e poi a Colonia, dove divenne magister nel 1428 
        e dove insegnò dieci anni, ricoprendo 
        anche le cariche di cancelliere e rettore; nell’ultimo 
        ventennio insegnò teologia a Lovanio, 
        università di recente fondazione. Redasse 
        numerosi commenti ad Aristotele. Fu il più 
        celebre, insieme al suo maestro Giovanni di 
        Maisonneuve, fra i seguaci della ‘via’ 
        tardomedievale che si richiamava all’insegnamento 
        di Alberto Magno, 
        ponendosi come ‘terza via’ (tritum 
        iter) fra il realismo 
        (doctrina Scoti) e il nominalismo (doctrina 
        Buridani). Accostò però agli 
        insegnamenti albertini una forte attenzione 
        per gli aspetti cosmologici e metafisici del 
        pensiero di Raimondo 
        Lullo: secondo alcuni studiosi, il primo 
        contatto di Nicola 
        Cusano col pensiero di Lullo potrebbe essere 
        in relazione col rapporto di amicizia che legò 
        Eimerico al Cusano stesso. L’impostazione 
        della metafisica di Eimerico, aperta agli influssi 
        neoplatonici della filosofia tedesca (Eckhart, 
        Bertoldo di 
        Moosburg) e fortemente improntata ad una 
        valorizzazione dell’attività conoscitiva 
        dell’uomo, presenta caratteristiche di 
        transizione fra il pensiero medievale e l’umanesimo. 
        (MP)
 
 Bibliografia
 
 Testi (tutti in edizioni antiche o inediti)
 Colliget principiorum, Compendium divinorum, 
        Disputatio de potestate ecclesiastica, Problemata 
        inter Albertum Magnum et Sanctum Thomam (ed. 
        Colonia 1496); l’edizione critica del 
        Centheologicum è in corso ad opera di 
        R. Imbach.
 
 Studi
 Z. Kaluza, Les querelles doctrinales à 
        Paris, Lubrina, Bergamo 1988
 A. De Libera, Albert le Grand et la philosophie, 
        Vrin, Paris 1990
 
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