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Per leggere la didascalia, clicca sull'immagine Per quanto riguarda pił specificamente le humanae litterae, la fioritura quattrocentesca nasce certo sul tronco delle tradizioni municipali dell'insegnamento delle arti , ma si alimenta, come ovunque, di iniziative di mecenatismo, che nel caso di Perugia si debbono sia ai legati pontifici, sia ai Baglioni. Tra i docenti pił illustri Tommaso Pontano, intorno alla metą del secolo, e Giannantonio Campano, che fu in rapporti con Demetrio Calcondila, ospite dei Baglioni: la cultura perugina si apriva ai nuovi interessi diffusi dagli esuli da Bisanzio, e gią nel 1467 la Facoltą si dotava di una cattedra ufficiale di greco, affidata ad Angelo Decembrio. Un momento di grande splendore conobbe l'universitą di Perugia al volgere del secolo con Francesco Maturanzio, che tenne continuativamente

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Per leggere la didascalia, clicca sull'immagine la cattedra di oratoria e poesia dal 1498 (e dal 1503 la carica di cancelliere) fino al 1518: nei decenni a lui successivi assicurarono l'insegnamento di eloquenza i migliori umanisti dello Studio. Frattanto il dibattito culturale si arricchiva per la fioritura di numerose Accademie.
Dal punto di vista culturale, la riforma urbaniana, che chiude per l'Universitą di Perugia la prima etą moderna, confermerą l'importanza tradizionale, nello Studio perugino, degli insegnamenti di diritto; per le arti e la medicina sancisce l'accresciuto interesse, che si era manifestato a partire dalla metą del Cinquecento, per la medicina pratica, la chirurgia e la matematica; dą continuitą agli insegnamenti di teologia attivati presso lo Studio, che si svilupperanno ulteriormente nel corso del Settecento.

Carla Frova

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