Presentazione e periodizzazione
Il periodo
denominato ’Medioevo’ copre un intero millennio, dal
500 al 1500 d.C., per convenzione unanimemente accettata dagli storici.
L’ampio arco temporale comprende il verificarsi di numerose
e profonde trasformazioni della civiltà occidentale, quella
in cui la filosofia si era formata e diffusa in Grecia e a Roma:
la caduta dell’impero romano con la separazione dell’impero
d’oriente a Bisanzio, la formazione dei regni romano-barbarici
e la rinascita dell’impero ad opera di Carlo Magno nel IX
sec.; la diffusione del cristianesimo e, nel VII sec., la nascita
della religione islamica; l’evoluzione istituzionale della
chiesa come centro di potere politico e il conflitto con il potere
laico a partire dal X sec.; la rinascita demografica, economica
e politica dopo il Mille, ed il movimento comunale nelle città;
il riformarsi di un’ampia rete commerciale e lo sviluppo dell’economia
monetaria; le lotte contro l’Islam per il predominio nel Mediterraneo;
la formazione degli stati nazionali. Accanto a questi sviluppi
di ordine geo-politico e ad essi strettamente connesso, il mutamento
linguistico con l’evoluzione dal basso latino verso le lingue
romanze e l’innesto delle lingue volgari di ceppo germanico,
celtico, anglo-sassone.
Lo
sviluppo del pensiero filosofico nel millennio
medievale si scandisce in base a due tipi
di impulso: l’uno esterno, extra
scientifico, "sociologico",
legato alla concreta disponibilità
dei testi
ed alle forme
istituzionali della loro fruizione;
l’altro interno, l’evoluzione
dell’organizzazione delle discipline
e lo sviluppo
dottrinale propriamente detto, teologico,
filosofico e scientifico. Fino alla
metà dell’XI sec. appare
come motivo predominante il fattore esterno;
dopo questa data si crea uno spazio di
autonomia per il pensiero che permette
il rinnovamento culturale dei secoli XI
e XII, cui offre un apporto determinante
il contatto con la cultura islamica
ed ebraica
e le traduzioni;
infine, nel periodo che va dal 1200 alla
fine del Medioevo, la nascita delle università
determina condizioni esteriori estremamente
favorevoli all’evoluzione interna
e alla diffusione e produzione del pensiero
filosofico e scientifico in altri contesti
e in lingue diverse dal latino, permettendo
l’accelerazione e l’articolazione
degli sviluppi dottrinali della Scolastica.
A partire dal
XIV sec., contemporaneamente all’evoluzione delle diverse
correnti filosofiche scolastiche, ha inizio il movimento di pensiero
denominato ’Umanesimo’, che si sviluppa al di fuori
delle università ed è caratterizzato da una posizione
fortemente polemica nei confronti della filosofia e della teologia
in esse elaborate. Pertanto, negli ultimi due secoli cronologicamente
appartenenti al medioevo, una parte del pensiero filosofico conosce
un’evoluzione che è già ’moderna’.
D’altra parte la Scolastica sopravvive nell’insegnamento
universitario fin dentro l’età moderna propriamente
detta, nei secc. XVI e XVII (seconda Scolastica). |