Corso di Laurea di Primo Livello in Scienze Ambientali
"Ecologia e Gestione della Fascia Costiera (EcoGeFCo)"


Perchè Follonica

La storia sociale ed economica del tratto di costa toscana compresa tra Livorno e Grosseto è legata soprattutto allo sfruttamento dei depositi minerari delle Colline Metallifere e dell'Isola d'Elba, alle attività metallurgiche di Follonica, Portoferraio e Piombino.

Nel corso dell'ultimo secolo, al progressivo abbandono di quasi tutte le attività minerarie ha fatto riscontro un progressivo sviluppo di attività energetiche (centrale ENEL di Piombino), industriali (Tioxide ed altre attività al Casone di Scarlino), turistiche (costruzione di villaggi ed altre strutture ricettive, approdi, etc.), pesca ed acquacoltura (ad Orbetello e a Castiglione della Pescaia).

Il caotico sviluppo di attività antropiche tanto diverse nella fascia costiera ha contribuito a determinare vistosi processi di degrado ambientale, sia negli ecosistemi marini che in quelli terrestri. Da decenni, la prateria a Posidonia oceanica nel Golfo di Follonica ed in altri tratti della piattaforma continentale interna del Tirreno è in fase di regressione; la maggior parte delle coste mostra macroscopici segni di erosione ed un progressivo degrado delle qualità fisico-chimiche delle acque, dei sedimenti e degli organismi, quali l'inquinamento da composti organici persistenti e da metalli pesanti.

La diffusione ambientale dei metalli è dovuta sia ai processi naturali di dilavamento che alle attività antropiche (discariche, drenaggi acidi delle miniere, la pregressa attività mineraria). L'agricoltura intensiva sviluppatasi nella pianura tra Cecina e Grosseto, inoltre, ha contribuito ad una diffusa contaminazione ambientale da pesticidi e, mediante lo sfruttamento delle acque per scopi irrigui, ha contribuito al depauperamento delle falde, ad accentuare i processi di subsidenza e di formazione di "cunei salini".

La qualità di molte falde acquifere risulta irrimediabilmente compromessa dall'accumularsi di forme solubili di elementi particolarmente tossici.

L'incremento demografico e l'impatto antropico negli ecosistemi costieri è un problema di portata globale, ma nelle coste della Toscana meridionale questi processi assumono aspetti peculiari, determinati sia dalla presenza di diffuse anomalie geochimiche (ad esempio, la presenza accentuata di As ed altri elementi nei suoli, i sedimenti, le acque e gli organismi marini) che dalla storia economica e culturale, la quale da molto tempo si trova nella necessità di dover coniugare le esigenze e gli effetti di attività minerarie, metallurgiche, industriali, energetiche ed agricole intensive con quelle dell'attività turistica e la qualità dell'ambiente.

Negli ultimi decenni sta crescendo sempre di più la consapevolezza che per il recupero di tale qualità è indispensabile cambiare i modelli di sviluppo, diversificare l'offerta ed i flussi turistici ed orientare le attività agricole e di allevamento verso prodotti di qualità (DOC, IGP, etc.).
L'istituzione del Parco dell'Arcipelago Toscano (l'Isola d'Elba è da considerarsi, a tutti gli effetti, parte integrante del comprensorio interessato dall'eventuale istituzione del nuovo corso di laurea) costituisce uno dei presupposti principali per la formazione "in loco" di figure qualificate nel recupero e la gestione delle risorse naturali e per lo sviluppo "ecocompatibile".