Le logiche medievali
Nell’ambito della logica la comunicazione
fra le tre civiltà mediterranee
medievali fu minima. I bizantini, che
avevano a disposizione l’intero
corpus di opere logiche di Aristotele,
non elaborarono novità di rilievo;
mentre le innovazioni di autori islamici
come Abu Bishr Matta e Yahya Ibn Adi,
vissuti nel X sec., Abu’l Barakat
(XIIsec.) o Ibn Taymiyya (XIII sec.) non
vennero diffuse in occidente. Nel mondo
latino i primi secoli del medioevo non
conobbero sviluppi significativi della
dialettica, l’arte del linguaggio
che ‘distingue il vero dal falso’,
secondo la definizione datane da Alcuino
in età carolingia: i procedimenti
che utilizza sono quello della divisione
di un argomento e quello, spesso adottato
da Anselmo
d’Aosta, delle catene di proposizioni
equivalenti. I pensatori altomedievali
conobbero – attraverso la mediazione
di Boezio
e degli enciclopedisti
tardo-antichi - le dottrine del sillogismo,
tanto quella di origine aristotelica (sillogismo
dimostrativo, che viene verificato
in base al riferimento alla realtà
contenuto nelle premesse e alla correttezza
formale del rapporto fra premesse e conclusione)
che stoica (sillogismo
ipotetico, in cui la conclusione o
conseguenza è verificabile sulla
sola base delle relazioni formali fra
le premesse). Sia la logica
aristotelica con le sue implicazioni
ontologiche e semantiche (dottrina degli
universali),
sia la logica post-aristotelica, in parte
di derivazione stoica e in parte frutto
dell’elaborazione originale dei
maestri medievali (logica
modernorum), conobbero un forte sviluppo
nelle scuole
cittadine nel corso del XII sec. Le
conoscenze logiche furono sistematizzate
nel XIII sec. nelle opere di Pietro
Ispano e Guglielmo
di Shyreswood, mentre nel XIV sec.
si ebbero sviluppi originali fino ad arrivare
ad elementi di formalizzazione e di matematizzazione
con i logici
di Merton e Thomas
Bradwardine; nel XV sec. l’opera
di Paolo
Veneto si presenta come importante
esposizione dell’intera logica medievale.
La logica modernorum non fu l’unica
forma di logica post-aristotelica prodotta
nel mondo latino. Raimondo
Lullo elaborò, negli ultimi
decenni del XIII sec., un’originale
logica basata su dispositivi non aristotelici:
i correlativi
e l’arte combinatoria,
su cui basò la ‘dimostrazione
per equiparazione’, che considerava
superiore a quelle sillogistiche; l’ars
lulliana avrebbe conosciuto ampia diffusione
nel Rinascimento, quando fu utilizzata
come logica inventiva e come dispositivo
mnemotecnico ed enciclopedico.
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