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  SEZIONE DI BIOLOGIA FARMACEUTICA
L’argomento di ricerca che storicamente caratterizza la sezione è quello della Biologia della Riproduzione, ed in particolare degli aspetti citologici (struttura ed ultrastruttura), biochimici, fisiologici ed ecologici dei granuli pollinici e dei semi. Da studi compiuti in passato sulla biologia riproduttiva della vite e dell’olivo si sono sviluppati, in anni più recenti, nuovi approcci biomolecolari alla caratterizzazione varietale di tali colture. Ricerche compiute negli ultimi anni inoltre riguardano lo stato di idratazione del polline e le sue implicazioni fisio-ecologiche.
spazio fotografia
  
Staff
Prof. Daniela Giachetti (Prof. Associato)
Dr. Elisabetta Miraldi (Ricercatore)
Dr. Marco Biagi (contrattista)
 
Le piante non solo hanno costituito, nel corso dei millenni, la principale fonte di principi medicamentosi per l'uomo, ma hanno fornito le basi per lo sviluppo scientifico della terapia farmacologica moderna. Recentemente la WHO ha stimato che almeno l'80% della popolazione mondiale trova nelle piante la principale se non esclusiva fonte terapeutica. Ancora oggi le piante mettono a disposizione della medicina sostanze biologicamente attive, direttamente (utilizzo delle piante e semplici derivati) o indirettamente (utilizzo dei principi attivi come tali o come modelli molecolari impiegati per progettazione e realizzazione di farmaci di sintesi). L'uso tradizionale delle piante medicinali deve comunque essere sempre convalidato da indagini scientifiche mirate ed accurate, che equiparino il farmaco vegetale a quelli convenzionali, obbligati a rispondere a determinati requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia.
La sezione di Biologia Farmaceutica si occupa di Botanica Farmaceutica e Farmacognosia che secondo la direttiva CEE 83/570 è "lo studio della composizione e degli effetti dei principi attivi contenuti nelle sostanze naturali".
L'attività scientifica consiste nello studio botanico, fitochimico, farmacologico e tossicologico di piante medicinali, finalizzato alla individuazione e caratterizzazione chimica e biologica dei costituenti attivi e alla selezione di quelli potenzialmente sfruttabili per scopi terapeutici. È riconducibile alle seguenti linee principali:
studi di carattere fitochimico: le ricerche vertono sulla messa a punto di metodi estrattivi ed analitici per l'isolamento, la caratterizzazione chimica e il dosaggio dei principi attivi, tanto con metodi routinari che con l'uso di apparecchiature sofisticate (GC, GC-MS, HPLC, ESI). Tali analisi vengono sovente condotte in collaborazione con il CIADS dell'Università di Siena.
studi di carattere farmacologico: i principi attivi vegetali agiscono con meccanismi di azione farmacologica (analoghi a quelli dei farmaci cosiddetti convenzionali) verificabili mediante i metodi della sperimentazione scientifica. Tali analisi sono spesso condotte in collaborazione con la Facoltà di Medicina.
Attualmente sono oggetto di studio specie, sia spontanee che coltivate, da cui si ottengono droghe attive sul SNC (antidepressivi come Hypericum perforatum), droghe utilizzate per uso topico (cicatrizzanti, Arum italicum), droghe aromatiche (Foeniculum vulgaris, Peumus boldus).
 

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