Dott.ssa Giorgia Decarli
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Formazione
Giorgia Decarli vive a Trento ed è una giurista.
Nel 2003 ha vinto una borsa di studio e ha trascorso un anno in Svezia, come
studentessa Erasmus presso l'università di Lund dove ha superato due esami
in diritto pubblico e privato CEE e dove ha migliorato il suo inglese. Ha conseguito il diploma il 26 ottobre 2005 dopo un corso di
laurea quadriennale ad indirizzo trasnazionale e quindi orientato allo
studio dei sistemi giuridici comparati, in particolare: l'ordinamento
anglo-americano, quello dei paesi tedeschi e dei paesi africani.
Ha collaborato con la propria relatrice, docente di sistemi giuridici comparati.
Può forse sembrare strano che una giurista abbia scelto un dottorato in
antropologia ma il diritto è strettamente legato al concetto di società
e quindi di umanità .
Si è avvicinata all'antropologia in occasione della sua tesi di laurea
intitolata "Mutilazioni genitali femminili. Uno scontro tra il diritto
tradizionale e quello statale" per scrivere la quale ha svolto 4 mesi di
ricerca sul campo in Kenya a stretto contatto con alcune delle
principali tribù locali, in particolare i Maasai, i Somali del Kenya e
gli Abagusii.
Tale esperienza ha arricchito molto la sua formazione: essa si
rivelò fondamentale per comprendere le dinamiche del diritto
tradizionale, il suo incontro/scontro con quello statale; per conoscere
un mondo completamente nuovo, quello tribale; per comprendere un
sistema sociale e di convivenza molto diverso, spingendola ad
accantonare una visione eurocentrica dei fenomeni e, a volte, a mettere
in discussione quello spirito di esaltazione dello Stato di Diritto
spesso implicito nelle lezioni accademiche. Infine le ha insegnato un
differente modo di concepire l'umanità: la realtà tribale è, a suo
parere, l'esempio più evidente di quell'uomo forgiato spesso
citato dagli antropologi, di un uomo che, attrverso rituali di vitale
importanza, assume uno specifico ruolo e una definita personalità nella
società di appartenenza.
Ha frequentato il Dottorato di Antropologia, Storia e Teoria
della Cultura presso l'Università di Siena con lo scopo di dedicarsi
poi alla ricerca nel campo dell'antropologia del diritto e, un giorno,
al suo insegnamento. Il suo progetto di ricerca ha avuto come oggetto il colonialismo
in Eritrea ed in particolare il fenomeno del c.d madamato ovvero delle
relazioni, ufficiali e non, tra i soldati italiani e le indigene. Il
tema non è stato fino ad ora molto studiato ma risulta essere di grande
interesse da un punto di vista storico, antropologico e soprattutto
giuridico: inizialmente tollerate, tali relazioni furono, dopo
l'emanazione delle prime leggi raziali, severamente vietate con gravi
conseguenze per mogli e figli. Il madamato rappresenta inoltre un
interessante esempio di come il diritto statale seppe adottare ed
adattare all'occorrenza norme di diritto tradizionale, quali ad esempio
quelle sul matrimonio.
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