Dott.ssa Costanza Bertolotti
Formazione
Ho studiato storia all'Università degli Studi di Siena, scegliendo
l'indirizzo della storia contemporanea, e mi sono laureata nel novembre
2005 con una tesi su "I movimenti per la pace in Israele, 1977-1996",
relatore il Prof. Nicola Labanca. Ho perciò svolto la mia ricerca su
dei movimenti sociali di protesta, organizzazioni che presentano un
grado minimo di istituzionalizzazione e una struttura estremamente
fluida. Inoltre, generalmente questo tipo di movimenti non possiede una
memoria archivistica consolidata (cosa di cui mi sono resa conto nella
fase di "ricerca sul campo" e di frequentazione e contatto diretto con
i movimenti in Israele), e questo ha comportato un primo problema di
definizione della base documentaria. Ho perciò selezionato fra le fonti
possibili quelle secondarie, bibliografiche, purché accreditate dagli
studiosi più seri (cioè pubblicazioni di editori noti di autori
conosciuti almeno al livello della comunità accademica israeliana,
articoli di riviste dal valore scientifico riconosciuto eccetera). Di
questa produzione ho cercato di prendere visione il più possibile
completa, e ho inoltre consultato direttamente i documenti quando
disponibili: ad esempio i documenti diplomatici (trattati di pace) e le
dichiarazioni dei politici utili a ricostruire il contesto politico
specifico nel quale si sono trovati ad agire i movimenti.
Questa consultazione diretta mi ha permesso di integrare la lettura
delle secondary sources. A livello di interpretazione delle fonti un
problema è sorto dalla disomogeneità delle fonti stesse, sempre
derivante dalla natura poliedrica dei movimenti, i quali evidentemente
si prestano ad analisi differenziate dal punto di vista disciplinare.
Accanto ad opere prettamente storiografiche ho dunque consultato lavori
che appartengono alle scienze politiche (per quanto riguarda, ad
esempio, l'analisi delle ideologie o del rapporto tra le politiche
effettive dei governi e le istanze provenienti dalla società civile),
alla psicologia (per quanto riguarda il conflitto morale che si crea
quando gli obiettivi dell'individuo appartenente a un movimento e
quelli della comunità di cui egli fa parte non coincidono, come nel
caso degli obiettori di coscienza nell'esercito israeliano).
Una parte consistente delle fonti, inoltre, appartiene all'ambito
della sociologia, utile per il fatto che i movimenti (sociali) tendono
a differenziarsi rispecchiando le divisioni presenti all'interno della
società stessa, e dunque un'analisi sociologica che renda conto di tali
divisioni è non solo accessoria, ma indispensabile in uno studio di
questo tipo. Si è perciò trattato di ricavare da queste fonti
disomogenee un punto di vista relativamente unitario funzionale alla
ricerca, che permettesse di comparare sistematicamente le
caratteristiche strutturali originarie dei diversi movimenti
(composizione sociale, ideologia e modalità d'azione), seguendone nel
contempo l'evoluzione storica.
Il caso di Israele è stato interessante proprio per l'estrema
frammentazione sociale, che si colloca lungo assi politico-ideologici,
ma anche religiosi ed etnici. Lo studio di movimenti sociali in quel
contesto mi ha permesso di studiare, ad esempio, le dinamiche tra
gruppi etnici che sono portatori di peculiari e spesso conflittuali
visioni etiche, politiche e sociali; o la questione della presenza, in
uno Stato laico, di gruppi portatori di visioni teologiche estreme e
che aspirano a sostituire la legge dello Stato con quella divina. Per
mezzo di questa ricerca, pur condotta su un settore ristretto della
politica e della società, ho potuto comprendere i meccanismi non solo
politici e delle relazioni internazionali attinenti al conflitto
arabo-israeliano, ma anche le dinamiche più generali interne allo Stato
di Israele. Quello che mi interessa ora è attuare una svolta negli
orizzonti e nella direzione della ricerca e vedere come le questioni
legate al conflitto si intrecciano a percezioni di lungo periodo
presenti all'interno della società europea. Vorrei indagare quali sono
in Europa le relazioni tra il conflitto arabo-israeliano, così come
esso è' percepito da parte dell'opinione pubblica, e il fenomeno
dell'antisemitismo nella stessa opinione pubblica. Vedere cioè se la
percezione degli eventi legati al conflitto è condizionata dalla
presenza dell'antisemitismo e/o se questo, a sua volta, si è modificato
in rapporto agli eventi che coinvolgono lo Stato ebraico.
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