Universit� di Siena
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    Regimi alimentari e culti misterici

    Abstract tesi di dottorato di Antonio Femia

    Il progetto di ricerca si incentra sull’importanza che assumono nei culti misterici greci i regimi alimentari. In particolare l’esame delle fonti antiche si concentrerà sul valore culturale assunto dai cereali, grano ed orzo, e, di conseguenza, sull’ambito del culto demetriaco.
    I misteri eleusini offrono in questo senso un ottimo terreno d’indagine: tabù alimentari, periodi di digiuno, assunzione di determinati alimenti (il ciceone) contrassegnano con il loro simbolismo i vari momenti del rituale.
    D’altra parte nel peculiare e variegato ciclo mitico sorto attorno alla figura di Demetra si costruisce un’ideale storia alimentare del popolo greco: i “due doni” della dea sanciscono la scoperta della cerealicoltura e l’invenzione del bios alelemenos (Amphion ap. Athen., XIV, 642a) segna lo spartiacque tra civilizzato e non, distinguendo diacronicamente l’attualità dal passato primitivo e sincronicamente gli Elleni che mangiano pane bianco dai popoli barbari che si nutrono diversamente (i Traci di Senofonte in Anabasi, IV, 29, 8).
    La cerealicoltura e il regime dietetico basato su di essa diventano allora il sintomo e (contemporaneamente) la causa di un mondo kata kosmon; rifiutarli significa precipitare nel caos disordinato e anomico delle origini. Per questo Demetra in epoca classica si contraddistingue come dea poliade e assume l’epiteto di thesmophoros. Significativamente, poi, la dea nei racconti mitici punisce con carestie e/o con il ritorno ad un’alimentazione basata sulle ghiande o, peggio, con la condanna al cannibalismo (si pensi ad Erisittone costretto in ultima istanza a divorare se stesso). E altrettanto degno di nota è il fatto che, a partire dall’età soloniana, il popolo attico si appropria i modo programmatico del tema mitico dell’ospitalità offerta a Demetra e del conseguente contro-dono delle biade per definire ideologicamente il quadro di azione della sua azione politica (cfr. Plat., Menesseno, 237c-238a; Isocr., Panegirico, 26-34; Xenoph., Elleniche, VI, 3, 6).
    Dati i presupposti, l’analisi tenterà di orientarsi tra i dati offerti dalle tradizioni mitiche tanto quanto nel nebuloso quadro dei riti misterici.