Universit� di Siena
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    Terra mari cincta: insularità e cultura romana

    Abstract tesi di dottorato di Federico Borca

    La tesi di Federico Borca affronta un problema che colpisce innanzi tutto per la sua estrema originalità: quello della "insularità" a Roma, ovvero, della percezione che la cultura romana aveva dell'isola.
    Non si tratta di un problema facile da affrontare, e per almeno due ordini di motivi. Il primo è costituito dal fatto che, come sempre accade negli studi di antichità classica, la ricostruzione di un modello culturale deve essere compiuta attraverso l'utilizzazione di testimonianze molteplici e disparate, che vanno dalle definizioni dei grammatici ai racconti mitici, dalle testimonianze storiche a quelle letterarie e archeologiche.
    Il secondo ordine di motivi risiede nella constatazione che la percezione della "insularità" nella cultura romana si è dimostrata di per sé estremamente stratificata e complessa. È stato necessario infatti comprendere non solo come, secondo la cultura romana, le isole potevano essere "definite", dai grammatici e dai linguisti, ma anche come esse si erano "formate", secondo le teorie scientifiche antiche, a quale tipo di utilizzazione, da mercanti e da generali, da imperatori e da ribelli, esse erano"destinate": infine, quale tipo di "racconti" esse erano in grado di suscitare.
    Alcune figure di esuli insulari, come Seneca in Corsica, hanno fornito ovviamente una vasta mole di informazioni, costituendosi come dei veri e propri "case studies": mentre i resoconti di campagne e di battaglie, con l'utilizzazione di isole come luoghi di particolare valore strategico, o con la metaforizzazione "insulare" di determinate piazze forti, si sono configurati come cronaca vissuta di una percezione insulare che poteva illuminare altri aspetti, normalmente lasciati in ombra dagli scrittori romani, del modello-isola.