Elena e Medea: paradigmi femminili del tragico nella letteratura e nella cultura antica
(Coordinatore prof. C. Brillante)
Descrizione sintetica del progetto
Il progetto di ricerca intende concentrarsi su due figure mitiche
femminili esemplari che, contro le regole comportamentali previste per
il loro ruolo, prendono autonomamente decisioni relative alla propria
sessualità e alla propria destinazione familiare; e così facendo
generano situazioni di forte valenza tragica. Elena e Medea diventano protagoniste di vicende luttuose
perché decidono l’impostazione del proprio destino femminile in un modo
che mette in crisi i consueti valori della vita familiare (possesso
della sposa, concessione della figlia in matrimonio etc.). Il progetto, che non intende trattare nel loro complesso
questi celeberrimi miti dell’antichità, presuppone una competenza già
parzialmente acquisita dal richiedente e dal suo gruppo, e intende
privilegiare alcuni temi che possiamo riassumere nei punti seguenti: Esame delle funzioni svolte da Elena e Medea sul piano
istituzionale. Per la prima si farà riferimento al quadro offerto dalla
città di Sparta (culto di Elena a Therapne, al Platanistàs, rapporti
con i Diocscuri); per la seconda, in primo luogo, all’inserimento di
Medea nel quadro istituzionale corinzio, e in particolare nella
dinastia regale di quella città e nel culto di Hera Akraia. 8B9 Riesame di alcune delle versioni letterarie maggiori.
Per Elena saranno privilegiate le versioni nelle quali un ruolo
importante è svolto dall’immagine dell’eroina (Stesicoro, Erodoto,
Euripide). Per Medea l’intreccio della tragedia di Euripide (e quello
della tragedia di Seneca) verranno studiati sullo sfondo di versioni
che articolano diversamente i legami familiari di Medea con il contesto
dinastico e rituale in cui avviene la morte dei suoi figli. Particolare
attenzione verrà dunque prestata ai valori culturali che l’azione mette
in gioco nelle realizzazioni drammatiche. Secondo un orientamento già
sperimentato dai richiedenti, si partirà dalle versioni tradizionali
del mito, presenti nelle tradizioni epiche e liriche della Grecia
arcaica e variamente connesse con il quadro istituzionale della polis,
per giungere agli sviluppi osservabili in età classica, allorché il
mito tradizionale, variamente rielaborato, si carica di nuovi
significati. Per meglio determinare la specificità di queste figure
negli intrecci tragici della tradizione greca, sarà utile istituire un
confronto con la riproposizione degli stessi racconti in contesto
romano. Quando i medesimi racconti sono trasferiti sulla scena romana,
infatti, essi appaiono ancora più autonomi rispetto ai referenti
istituzionali e assumono significati che, per risultare accettabili al
pubblico destinatario dell’opera, devono riflettere i valori della
società che li ha ereditati.
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