La natura e gli uomini: metafore di parentela nel mito e nella cultura antica
(Coordinatore prof. M. Bettini)
Descrizione sintetica del progetto
Il progetto di ricerca si propone di esaminare, all’interno di una
prospettiva unitaria, alcuni aspetti del mondo antico che vengono
solitamente affrontati in modo separato negli studi di filologia
classica: i rapporti di parentela, le caratteristiche del linguaggio e
della comunicazione, il mondo animale e vegetale, la mitologia. Le indagini dei partecipanti al progetto saranno dedicate
soprattutto agli animali. Se è vero che la civiltà contemporanea
(almeno nei paesi più ricchi) sta sottoponendo gli animali a un
continuo processo di progressiva umanizzazione, caratterizzato dai
cartoni animati di Walt Disney o dai nomi palesemente umani dei nostri
animali domestici, non è giusto dimenticare come anche gli antichi
avessero sottolineato gli stretti rapporti di somiglianza tra l’uomo e
gli animali: gli animali sono stati da sempre “costruiti” sulla base di
categorie umane, tanto quanto gli uomini hanno voluto “costruire” se
stessi sulla base di categorie animali. Nel secondo secolo d. C., per
esempio, un autore cristiano come Novaziano aveva scritto che “negli
animali ... risiede quasi uno specchio della vita umana, in cui si
possono osservare le immagini delle singole azioni”. Gli animali sono
abbastanza simili a noi per poter essere oggetto di paralleli e di
analogie, ma anche abbastanza diversi per poter costruire identità
separate; gli animali sono sempre stati un valido strumento per pensare
noi e la nostra cultura, tanto che li abbiamo usati per classificare
individui singoli e gruppi di individui, relazioni alimentari e
matrimoniali, rapporti con la divinità ecc. I partecipanti del progetto analizzeranno la terminologia
della parentela usata dagli antichi a proposito degli animali e
studieranno la valenza simbolica di alcune piante o di alcuni animali
all’interno del mondo greco e romano.
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