Percorsi
museali tattili olfattivi
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L’archeologia
preistorica in
Vietato non Toccare
L’archeologia preistorica è l’ambito
culturale-scientifico all’interno del quale si è mosso
il percorso museale tattile olfattivo Vietato Non Toccare. Nella sua
progettazione sono state tradotte in un nuovo linguaggio, plurisensoriale
e intuitivo, le informazioni scientifiche relative ai reperti e agli
ambienti del percorso archeologico.
Nella prima fase sono stati scelti gli oggetti da esplorare con le mani,
alcuni originali, altri in copia ed eseguiti da sperimentatori che avendo
come modello i reperti originali si sono preoccupati di riprodurli utilizzando
quando possibile, gli stessi materiali e soprattutto le stesse tecniche
impiegate dagli uomini nelle diverse fasi della preistoria. La visita
è stata organizzata in distinti moduli tematici, costituiti da
ambientazioni sonore e olfattive, da pannelli a rilievo e da tavoli
policromatici sui quali sono esposti gli oggetti che progressivamente
vengono sottoposti all’attenzione dei visitatori. La visita inizia
dando delle informazioni sull’ambiente in cui la mostra è
inserita, tutto ciò per superare la sensazione di disorientamento
che soprattutto i “normovedenti” avvertono quando vengono
bendati; si associa a questo la consultazione di una pianta tattile
del museo e di una scala del tempo utile per rappresentare l’arco
cronologico coperto dalla preistoria, con la durata delle diverse fasi
che la caratterizzano (Paleolitico, Neolitico, Età dei Metalli)
rese con segmenti di lunghezza differente.
Il primo tavolo-stazione è stato pensato in modo da far conoscere
tutti i tipi di materie prime, organiche e inorganiche, utilizzate nella
preistoria per costruire utensili, ornamenti, abiti etc. Questo tipo
di manipolazione risulta utile considerando che i visitatori si troveranno
sucessivamente a toccare diversi tipi di oggetti fabbricati con quelle
stesse materie prime.
La stazione antropologica presenta i calchi di cinque crani riferibili
ad ominidi che hanno segnato le tappe principali dell’evoluzione
umana.
In questa esperienza, è compito soprattutto della guida accompagnare
la mano del visitatore verso quelle parti del cranio che, nel corso
dell’evoluzione, hanno subito le trasformazioni più evidenti
e significative.
Il passaggio seguente alla stazione del Paleolitico (antica età
della pietra) permette di esplorare tutta una serie di strumenti usati
dall’uomo nella sua vita quotidiana, quindi per la caccia, per
le diverse produzioni artigianali. Si tratta generalmente di utensili
in selce, in osso, in corno ma anche di oggetti di ornamento o d’arte
come la famosa venerina o dea madre della preistoria. La stazione successiva,
riferita al Neolitico (età della Pietra Nuova) è stata
concepita proprio per rendere l’idea del radicale cambiamento
economico e nello stile di vita introdotto da questa nuova fase cronologica:
con l’argilla cominciano le produzioni dei primi recipienti in
ceramica.
Continuando il cammino, con la stazione dell’Età dei Metalli,
vengono presentati una serie di oggetti legati proprio alla lavorazione
del metallo, partendo dallo stampo in cui veniva colata la materia prima
fusa.
Alle varie stazioni, si sommano inoltre alcune stazioni monolite in
cui sono rappresentate importanti incisioni rupestri che si rifanno
ad alcuni dei principali momenti che caratterizzano la preistoria europea.
In questo caso, il visitatore viene sollecitato affinchè presti
attenzione alle essenze emanate dalle steli stesse che riproducono aromi
che si presume caratteristici del tempo: odore di muschio e pellami
per le steli riferite al Paleolitico, in cui ritroviamo le rappresentazioni
naturalistiche di animali frequenti all’interno delle grotte;
odore di fieno per le steli riferite alle fasi più recenti della
Preistoria, in cui sono riconoscibili scene di vita legate all’agricoltura
come l’aratura.
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