Sebbene la verità della fede cristiana
superi la capacità della ragione, tuttavia
i principi naturali della ragione non possono
essere in contrasto con codesta verità.
Infatti:
1. I principi così innati nella ragione
si dimostrano verissimi: al punto che è
impossibile pensare che siano falsi. E neppure
è lecito ritenere che possa esser falso
quanto si ritiene per fede, essendo confermato
da Dio in maniera così evidente. Perciò
essendo contrario al vero solo il falso, com'è
evidente dalle loro rispettive definizioni,
è impossibile che una verità di
fede possa essere contraria a quei principi
che la ragione conosce per natura.
2. Inoltre, le idee che l'insegnante suscita
nell'anima del disce-polo contengono la dottrina
del maestro, se costui non ricorre alla finzione;
il che sarebbe delittuoso attribuire a Dio.
Ora, la cono-scenza dei principi a noi noti
per natura ci è stata infusa da Dio,
essendo egli l'autore della nostra natura. Quindi
anche la sapienza divina possiede questi principi.
Perciò quanto è contrario a tali
prin-cipi è contrario alla sapienza divina;
e quindi non può derivare da Dio. Le
cose dunque che si tengono per fede, derivando
dalla rive-lazione divina, non possono mai essere
in contraddizione con le nozioni avute dalla
conoscenza naturale.
3. In più, ragioni contrarie legano l'intelletto
nostro al punto da non poter procedere alla
conoscenza della verità. Perciò
se Dio ci infondesse conoscenze contrastanti,
impedirebbe al nostro intelletto di conoscere
la verità. Il che non si può pensare
di Dio.
4. Inoltre, ciò che è naturale
non può essere mutato finché per-mane
la natura. Ora, opinioni contrastanti non sono
compatibili nel medesimo soggetto. Dunque non
è possibile che Dio infonda nell'uomo
un'opinione, o una fede, incompatibile con la
sua cono-scenza naturale. Di qui le parole dell'Apostolo
: « II messaggio è vicino a te,
nella tua bocca e nel tuo cuore, cioè
il messaggio della fede che vi predichiamo »
(Rom., X, 8). Ma poiché le verità
di fede superano la ragione, alcuni sono portati
a considerarle come ad essa contrarie; il che
è impossibile. Ciò è confermato
da quelle parole di S. Agostino : « Quanto
viene manifestato dalla verità in nessun
modo può essere in contrasto sia col
Vecchio, che col Nuovo Testamento » (2
Super Gen. ad litt., c. 18).
Da ciò si ricava con chiarezza che tutti
gli argomenti addotti contro gli insegnamenti
della fede, non derivano logicamente dai principi
primi naturali noti per se stessi. E quindi
essi non hanno valore di dimostrazioni; ma,
o sono ragioni solo dialettiche, o addirittura
sofistiche, e quindi si possono sempre risolvere.
(Somma contro i gentili, a cura di Tito S.Centi,
I.7, pp. 72-73)
|