Come nella fede si hal’inizio di tutto quanto il bene, così nella conoscenza c'è il compimento di tutto il bene e la sua prfezione. Cerchiamo di raggiungere, quindi, la perfezione e, per i gradi attraverso i quali ci è dato di progredire, affrettiamoci a giungere dalla fede alla conoscenza: adoperiamoci intensamente, nella misura in cui ci è possibile, ad intendere quello che crediamo. Pensiamo a quanto si sono dimostrati diligenti e fin a che punto hanno profredito in una simile conoscenza i filosofi di questo mondo, e e vergogniamoci di risultare -sotto questo aspetto- inferiori a loro … Pertanto, il fatto che noi crediamo nei riguardi di Dio ciò che è ortodosso e vero, non deve bastarci; diamoci ben da fare, piuttosto, come si è detto, per capire ciò che crediamo. Non stanchiamoci di tentare, per quanto è lecito e possibile, di comprendere con la ragione ciò che riteniamo per fede. (De trinitate, Prologo, tr. Spinelli, p. 77)

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
Manuale di Filosofia Medievale on-line

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