Perché l’anima è detta intermedia fra gli enti divisibili e quelli indivisibili
Le proprietà degli intelligibili sono: il vero essere, l’essere eterno, l’essere perfetto e altre cose simili. Diverse sono le proprietà degli enti sensibili: l’essere per essenza nel tempo, l’essere divisibile, l’essere bisognoso di altri e via dicendo. A metà fra questi due termini si trova ciò che non-veramente-è-, ciò ch’è eterno per essenza, ma si trova nel tempo per le sue operazioni e quel che a queste consegue. L’anima né veramente-è, né veramente-non-è, bensì non-veramente-è. Perciò, diciamo ch’essa si trova a metà fra le cose eterne e quelle sensibili, siccome non è puramente eterna, né chiaramente sensibile, ma è commista di entrambi gli stati ed è, per così dire, una fusione degli estremi. Se veramente-fosse, sarebbe indivisibi9le, se veramente-non-fosse, sarebbe divisibile. Ma, poiché non-veramente-è, si trova a metà fra l’indivisibile e il divisibile. (Varia dottrina, pp. 93-94)

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
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