“Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano.” (EZ 37,9). Il primo vento proviene dall’oriente dell’umile incarnazione di Cristo e della nostra vile origine; il secondo dall’occidente della morte di Cristo e della nostra miserabile morte; il terzo dall’aquilone delle tentazioni di Cristo e nostre; il quarto dal meridione della carità e della gloria di Cristo a noi promessa. Perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, cioè, secondo Riccardo, sui cattivi che amano i beni terrestri e fluttuano nel mare di questo mondo, né contro alcuna pianta, cioè sui buoni elevati in alto che recano frutti... Agli inizi di questa sesta apertura, con la terra si intende lo stato dei religiosi, col mare lo stato dei secolari colmo dei flutti dei negozi e dei turbini secolari. Segue la terza parte cioè la proibizione del predetto impedimento fatta dall’angelo che viene ora indicato. Vidi poi un altro angelo, altro cioè dai quattro angeli già indicati, altro non solo come persona ma come virtù e officio ( quelli malvagi e contrari al bene, questo opposto a quelli. Di questo dice Gioacchino: “questo angelo è quello atteso da Cristo per la concordia al principio del terzo stato. Salirà da Oriente perché non temendo le vicissitudini di questa vita predicherà con indizi certi l’avvento del sole vero, la prossima resurrezione di tutti i giusti; alla potenza di quel clamore le potestà avverse cederanno e permetteranno che avvenga quella gioia annunciata nella sesta parte del libro tra la caduta di Babilonia e il combattimento della bestia e dei re della terra contro colui che siede sul cavallo bianco, sino a quando le schiere fedeli, munite nel segno della croce per completare il numero degli eletti, si apprestino all’ultima parte del combattimento. (Scritti scelti, p. 116) |
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