Lan. :Quando debbo udire o insegnare qualcosa intorno a un mistero, preferirei udire e insegnare ciò che dicono le sacre autorità che non argomenti dialettici. Ma sarà mio impegno rispondere anche a questi ultimi, perché tu non abbia a credere che io non ti segua su questo terreno perché non conosco l’arte ... Anche quando la materia della discussione è tale da poter essere meglio spiegata con le regole della dialettica, quando posso nascondo l’arte adoperando proposizioni equipollenti, affinché non paia che io confidi più nell’arte che nella verità dei Santi Padri, sebbene Sant’Agostino in certi suoi scritti, e specialmente nel De doctrina christiana, lodi molto la dialettica e affermi che essa ha gran valore per farci approfondire ciò che riguarda la sacra dottrina ... Volendo dunque più sopra affermare che il pane e il vino dell’altare nel sacramento non mutano essenzialmente, hai assunto, come luoghi dell’argomentazione, due opinioni delle quali ho dimostrato adducendo ragioni evidenti che la prima è solo tua, la seconda di nessuno … Orbene, sia posta la tua negazione particolare “Non ogni affermazione potrà sussistere privata di una sua parte”; e di nuovo la tua premessa minore: “il pane e il vino dell’altare sono solo sacramento” e “il pane e il vino dell’altare sono solo vero corpo e vero sangue del Cristo” sono entrambe affermazioni. Da queste due premesse particolari, si può di regola concludere che, eliminata una parte, esse non possano sussistere? Assolutamente no! In nessuna figura sillogistica da due premesse particolari segue logicamente una qualche conclusione. L’hai quindi ricavata male.

Ber.: “Vi è dunque un’affermazione, consistente nelle sue due notissime parti, predicato e soggetto, che così enuncia: Il pane e il vino che sono posti sull’altare sono solo sacramenti. Cionondimeno vi è quella che così enuncia: Il pane e il vino che sono posti sull’altare dopo la consacrazione sono solo vero corpo e vero sangue del Cristo.
Lan.: Non ti vergogni di ripertere queste cose … Ti impegni quindi a inserire in questo modo nella trattazione di una materia tanto importante i termini dialettici, cioè affermazione, predicato, soggetto, e sembra che per nessun altro scopo tu faccia questo se non perché in questa occasione possa persuadere gli inesperti che tu sei un esperto di dispute dialettiche. … (Lanfranco da Pavia, De Corpore et Sanguine Domini adversus Berengarium, cap. 7, P.L. 150, coll. 416-417)

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
Manuale di Filosofia Medievale on-line

| Index |