La sostanza inferiore [rappresenta] una forma
per quella [posta] più in alto; quest'ultima
costituisce poi [a sua volta] un fondamento
che sorregge la realtà inferiore, finché
non si arrivi al fondamento primo davvero semplice.
Deriva da ciò che esso è il fondamento
primo che sorregge tutti gli esseri e che è
uno. Dopo che si è chiarito come ciò
che tra le sostanze costituisce un fondamento
per la realtà inferiore diventi poi [a
sua volta] una forma per una relatà più
alta, con ciò appare anche chiarito che
tutti i sostrati, per quanto anch'essi costituiscano
dei fondamenti-sostrati da un certo lato (e
cioè per il fatto che la sostanza tenue
è un sostrato per un'altra [più]
spessa), anch'essi sono poi tutti quanti delle
forme che vengono sorrette dal fondamento primo.
Tu sai che è impossibile che esse non
abbiano un fondamento primo che le sorregge,
per il fatto che esse hanno un limite e si arrestano
presso un limite; [giunto] a questo punto, se
[poi] costretto ad ammettere che si ha qui a
che fare con un fondamento primo che le sorregge
tutte e che esso rappresenta il fondamento primo
universale che stavamo cercando. Con ciò
è chiarito anche che la diversità
tra le sostanze consiste nella forma, non nel
fondamento; infatti, le forme sono molte e il
fondamento uno solo. (Fons Vitae - Meqor Hayym,
tr. Gatti, IV. 14, pp. 278-79) |
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