Come dice Sant’Agostino, “Così crediamo e insegnamo, e questo è il principio dell’umana salvezza, che la filosofia, cioè la ricerca della sapienza, e la religione, non sono cose diverse, poiché coloro dei quali non approviamo la dottrina non hanno neppure il culto in comune con noi” (De vera religione, cap. 5). Che vuol dire infatti trattare di filosofia, se non esporre le regole della vera religione, per la quale umilmente adoriamo Dio, somma e principale causa di tutto, e ragionevolmente ne indaghiamo la natura? Ne risulta dunque che la vera filosofia è la vera religione e, reciprocamente, che la vera religione è la vera filosofia.(De praedestinatione, 1)

Ora infatti dobbiamo seguire la ragione che indaga la verità e non è soffocata da nessuna autorità, né le è impedito dichiarare apertamente ciò che ha cercato e trovato nell’ambito dei suoi faticosi ragionamenti. Bisogna infatti sempre seguire l’autorità della Sacra Scrittura, poiché in essa, quasi in segreti scrigni, è contenuta la verità. Ma non bisogna credere che essa usi sempre termini e parole proprie quando ci istruisce sulla natura divina, poiché la Sacra Scrittura si serve spesso di similitudini e di varie espressioni traslate, per accondiscendere alla nostra debolezza e innalzare i nostri sensi ancora rozzi e infantili con un insegnamento semplice.(Perophyseon, I.64)

 

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
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