Infine, scegliendo come giudice la tua santità, vedo che si deve rispondere a ciò che obiettano in molti sull’argomento di questa disputa. Dicono infatti: se Dio, come asserisci, è onnipotente in ogni cosa, allora, può far si che, ciò che è accaduto, non sia accaduto? Certamente può distruggere ogni esistenza, in guisa che non ci sia più, ma non si saprebbe vedere in che modo, ciò che è accaduto, non sia accaduto. Può senza dubbio accadere che, da ora e in futuro, Roma non sia più: in effetti, potrebbe essere distrutta. Ma in che modo possa accadere che in antico non sia stata fondata, ciò risulta del tutto incomprensibile. Sul punto di rispondere, con Dio che mi ispira, a tali difficoltà, in primo luogo credo di dover ammonire il mio censore con le parole di Salomone, in cui questi dice: “non cercare quel ch’è più grande di te, e non scrutare ciò che è più in alto”. Quindi si deve dire che, ciò che Dio fa è qualcosa, ciò che Dio non fa, è niente, poiché “tutto è stato fatto per mezzo di lui e il niente è stato fatto senza di lui”. Senza dubbio è di lui che altrove sta scritto: “ Colui che ha fatto ciò che sarà”, e ancora accanto a ciò: “Colui che vive in eterno creò insieme tutte le cose”. Anche l’apostolo dice: “ Colui che ha fatto essere le cose che non sono”. Chiaramente, tutte queste testimonianze delle scritture attestano che Dio ha fatto ciò che non c’era; ha creato il futuro, non ha abolito il passato. Sebbene, spesso, si legga anche che Dio ha annientato qualcosa per predisporre qualcosa di meglio, come il mondo con l’acqua del diluvio, la Pentacoli col fuoco dell’incendio, è però ben chiaro che tolse loro l’essere presente e quello a venire, senza che in alcun modo abbia tolto anche il passato; sebbene se si osservano con attenzione i meriti dei malvagi che allora furono sterminati, siccome si tratta di uomini che inseguirono soltanto ombre vane, sì da tenere, non all’essere, ma al nulla, si può decidere a pieno titolo che non sono mai esistiti. Di qui i lamenti in cui essi prorompono, nella afflizione del loro spirito, come attesta la Scrittura: “breve e piena di tedio è la nostra vita, e non c’è conforto per l’uomo, quando viene la fine, né si sa di alcuno che sia tornato dagli inferi; poiché noi siamo nati dal nulla, e poi saremo come non fossimo mai stati”. “Saremo, dicono, come non fossimo mai stati” ...(Lettere ai monaci di Montecassino, Disputa sulla questione dell’onnipotenza di Dio - Come sia possibile che, ciò che è accaduto, non sia accaduto, pp.175-176)

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
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