Se consideri però che solo in Cristo è l'elevazione altissima dell'umanità, quella che non può essere più grande, come in lui vi è la grazia massima e la santità massima, e così per tutti gli altri attributi; se consideri inoltre che non è possibile che tale elevazione massima, che non può essere più grande, sia più di una, e così pure la grazia e la santità; se consideri infine che l'elevazione di qualunque altro profeta, qualsiasi grado possa aver raggiunto, dista ancora sproporzionatamente da quella elevazione che non può essere più grande, cosicché dato un grado qualunque di tale elevazione, tra questo e quell'unico supremo grado possono ancora darsi infiniti gradi, più grandi di quello dato ma più piccoli di quello massimo (e questo vale anche per la grazia, la santità, la prudenza, la sapienza, il magistero e tutti gli altri attributi), allora tu potrai vedere chiaramente che vi può essere un solo Cristo nel quale la natura umana nell'unità del suo fondamento [suppositi] è unita alla natura divina. E questo lo riconoscono anche gli arabi, sebbene la maggior parte di essi non lo comprenda appieno. Gli arabi affermano, infatti, che Cristo, in questo mondo e in quello futuro, è il solo altissimo e che è il Verbo di Dio. E d'altra parte, quelli che dicono che Cristo è Dio e uomo, intendono dire solamente che Cristo solo è l'uomo altissimo ed è il Verbo di Dio. (La pace nella fede, in Opere religiose, p. 650).
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