Finché l'anima... [permane] nel corpo,
le è impossibile ricevere d'un colpo
l'intelletto agente... Quando si dice che uno
conosce gli intelligibili, significa che tutte
le volte che vuole egli ne rende presente al
proprio spirito la forma, e che tutte le volte
che vuole egli può congiungersi all'Intelletto
agente attraverso una congiunzione per cui quell'intelligibile
si rappresenta in lui, non che quell'intelligibile
sia presente nel suo spirito e sia rappresentato
nel suo intelletto sempre in atto, né
com'era prima della conoscenza e del realizzarsi
di questa specie dì intelletto in atto,
e cioè la potenza che si realizza nell'anima
di conoscere attraverso essa ciò che
vuole. E quando vuole, si congiunge e fluisce
su di essa la forma intelligibile, e quella
forma è in verità l'intelletto
acquisito, e questa potenza è l'intelletto
in atto in noi in quanto conosciamo. Quanto
all'intelletto acquisito, è l'intelletto
in atto in quanto è una perfezione...
Se [l'anima] fosse libera dal corpo... potrebbe
essere unita all'Intelletto agente con un'unione
perfetta, e incontrarvi la bellezza intellettuale
e l'eterno piacere... |
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