Il nome homo significa, per sé e nella sua unità, le cose di cui l' uomo consta nella sua interezza. Fra queste la principale è la sostanza, che è causa delle altre e le contiene, non perché ne abbia bisogno, ma perché le altre hanno bisogno di lei. [...] Se dunque è corretto dire 'l'uomo è una sostanza' e 'una sostanza è l'uomo', non si può dire invece 'l'uomo è la razionalità' e 'la razionalità è l'uomo', ma soltanto 'l' uomo ha la razionalità'. Grammaticus dunque non designa allo stesso modo l' uomo e la grammatica, ma la grammatica per sé e l' uomo attraverso qualcos'altro. Seppure infatti la parola grammaticus denomini l' uomo (appellativum hominis), non è corretto dire che lo designa (significativum); mentre è vero che designa la grammatica ma non la denomina. Quando dico infatti che un nome denomina una cosa (appellativum nomen cuiuslibet rei), intendo dire che quella cosa è denominata da esso nell'uso comune. Nessuno dice 'il grammatico è la grammatica', o 'la grammatica è il grammatico', mentre si dice 'un uomo è un grammatico', o 'un grammatico è un uomo' ( De grammatico, ed. Schmitt, 1, pp. 156-57)

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
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