Alcuni confratelli mi pregarono spesso e con
insistenza di scrivere, come esempio di meditazione
per loro, certe cose che avevo loro esposto,
parlando col linguaggio usuale, intorno all’essenza
di Dio e ad alcuni altri argomenti connessi
con questa meditazione. E, badando più
al loro desiderio che alla difficoltà
della cosa o alla mia possibilità, mi
prescrissero questa forma nella meditazione
che dovevo scrivere: che nulla vi fosse persuaso
con l’autorità della Sacra Scrittura,
ma tutto ciò che si concludesse in ogni
singola investigazione fosse dimostrato brevemente
con argomenti necessari (rationibus necessariis)
e manifestato apertamente alla luce della verità;
e tutto ciò con stile piano e argomenti
accessibili a tutti e con semplice discussione.
Vollero anche che non trascurassi neppure le
obiezioni semplici e quasi sciocche che si potessero
presentare. …
Tutto ciò che ho detto, poi, impersonando
uno che discute seco mentalmente e ricerca quello
di cui prima non si era reso conto, è
stato esposto così come sapevo che volevano
coloro al cui desiderio intendevo piegarmi.
Cap. 1 - Se qualcuno ignora, o perché
non l’ha udito o perché non crede,
che vi è una natura superiore a tutte
le cose che sono, la sola a sé sufficiente
nella sua beatitudine eterna, che mediante la
sua onnipotente bontà conferisce l’essere
a tutte le altre cose facendole in un certo
modo buone, e le molte altre verità che
necessariamente crediamo intorno a Dio ed alla
sua creazione, penso che della maggior parte
di queste stesse cose possa almeno convincersi,
anche se è di mediocre ingegno, con la
sola ragione …
Cap. 15 - Ora sono mosso con forza a ricercare
col massimo impegno quali predicati, tra tutti
quelli che si possono dire di qualcosa, possano
convenire in modo sosotanziale a questa così
ammirabile natura. Quantunque infatti mi meravigli
che si possa trovare, nei nomi o parole che
adattiamo alle cose create dal nulla, qualcosa
che si dica degnamente della soostanza creatrice
di tutte le cose, tuttavia si deve cercare fino
a dove la ragione condurrà questa indagine
…
Cap. 65 – Ma di nuovo, se la ragione di
questa ineffabilità sta così,
anzi, poiché è così, come
resterà saldo tutto ciò che si
è discusso della somma essenza, secondo
le relazioni di Padre, Figlio e Spirito? Infatti,
se questo è stato esplicato con una ragione
vera, in che modo essa è ineffabile?
Oppure, se essa è ineffabile, in che
modo è così come è stata
discussa? … Quale senso ho inteso, infatti,
in tutte quelle parole che ho pensato, se non
quello comune e usuale? Se, dunque, il senso
usuale delle parole è estraneo alla somma
essenza, tutto ciò su cui ho ragionato
non le pertiene. In che modo è dunque
vero che si è scoperto qualcosa intoorno
alla somma essenza, se ciò che si è
trovato è di gran lunga diverso da essa?
Cap. 67 – La mente razionale è
a se stessa come uno specchio, nel quale riflette,
per così dire, l’immagine di ciò
che non può vedere “faccia a faccia”.
Infatti, se la mente sola, tra tutte le cose
che sono state create, può avere memoria
di sé, comprendersi e amarsi, non vedo
perché negare che in essa vi sia una
vera immagine di quella essenza che, per la
memoria, l’intelligenza e l’amore
di sé, consiste in un una ineffabile
trinità … nient’altro fu
posto in una creatura, che porti in questo modo
l’immagine del creatore. (Monologion,
tr. Sciuto, pp. 41, 49, 87, 203, 207))
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