Poiché la filosofia prima è quella
che non trae nulla dalle altre scienze, ma da
essa tutte ricevono qualcosa, cominceremo col
mostrare il prodursi della scienza che tutte
presuppongono, in primo luogo soffermandoci
sul nascere di questa scienza in colui che la
concepisce; quindi definiremo questa scienza
in base a ciò che è proprio ad
essa in quanto tale; infine la definiremo oggettivamente,
cioè diremo da che cosa essa è
costituita. E dal punto di vista del soggetto
conoscente cominceremo col definirla attraverso
il primario e remotissimo principio del conoscere...
Dunque tutti gli uomini, per il fatto stesso
che sono uomini, costituzionalmente tali quanto
a specie e a natura in virtù del loro
intelletto, desiderano per natura conoscere;
e la manifestazione di questo desiderio, da
intendersi anche come causa, è il piacere
sensoriale avvertito nell'atto di apprendere
le cose sensibili. Infatti a prescindere dall'utilità,
sotto ogni altro pro lo, di ciò che concorre
alla vita ... gli uomini si danno da fare ed
esercitano liberamente le loro facoltà
per conseguire la conoscenza delle cose sensibili,
e lo fanno in virtù della loro stessa
natura ... Due sono i sensi che producono la
conoscenza esatta, la vista e l'udito: la vista
è al servizio della scienza per quel
che attiene all'individuazione, mentre l'udito
esiste in funzione della dottrina; e non vi
è dottrina se non dopo che la scienza
già prodotta si trova nell'animo di colui
che insegna, mentre noi qui parliamo dei principi
della scienza ... Così dunque ne deriva
necessariamente la conclusione che tutti gli
uomini desiderano per natura conoscere. E poiché
questo desiderio è proprio di tutti quegli
esseri nella cui specie vi è un'unica
natura, questo desiderio sarà naturale
e conseguente alla natura della specie. |
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