Linea dorata

Pietro Ispano

Secondo la tradizione Pietro Giuliani, poi conosciuto come Pietro Ispano nacque a Lisbona agli inizi del tredicesimo secolo (1205 ca.): dopo aver studiato probabilmente a Parigi e a Montpellier, lo troviamo attivo come insegnante di medicina a Siena negli anni 1246-49. In seguito, per le sue conoscenze scientifiche, fu chiamato alla curia da papa Gregorio X come consigliere, iniziando così una brillante carriera ecclesiastica che nel 1276 lo avrebbe portato a divenire egli stesso papa con il nome di Giovanni XXI: morì a Viterbo un anno dopo, nel 1277. La ricerca più recente attribuisce adesso a questo personaggio storico soltanto le opere di medicina e di filosofia naturale tradizionalmente attribuite a Petrus Hispanus, nome che accomuna oltre al futuro papa anche un non meglio conosciuto frate domenicano spagnolo che visse nella prima metà del tredicesimo secolo a cui vanno ascritte le opere di logica, in particolare le Summulae logicales, che ebbero un enorme successo nei secoli successivi, testimoniato da numerose redazioni manoscritte e più di 200 edizioni a stampa.

Opere Logiche: La principale opera logica di Pietro Ispano è il Tractatus, meglio conosciuto come Summulae Logicales, in cui il maestro spagnolo oltre a presentare i tratti essenziali della logica vetus, ovvero della logica di Aristotele e dei suoi commentatori, specialmente Boezio, introduce la dottrina delle proprietà dei termini, cioè il contenuto principale della logica terministica, uno dei contributi più originali dei pensatori medievali alla storia della logica, che, costituisce una parte fondamentale della Logica modernorum. Quest’ opera ebbe una vastissima diffusione e fu molto apprezzata dai contemporanei, probabilmente anche per la posizione di realismo moderato che Pietro assunse nella queastio de universalibus. E’ interessante andare ad analizzare più in dettaglio la struttura di questo testo che per molto tempo rappresentò il manuale di riferimento per l’insegnamento della logica scolastica: nella prima parte De Introductionibus, Pietro Ispano descrive la logica come scienza che sta alla base di qualunque indagine scientifica e che quindi deve essere imparata per prima dall’aspirante filosofo, oltre a spiegare alcuni concetti logici fondamentali. Nel secondo capitolo, De Praedicabilis, viene presentata la dottrina delle cinque voci porfiriane: genere, specie, differenza, proprium, e accidente, mentre nel terzo, De Praedicamentis, descrive le dieci categorie aristoteliche: questa parte non era presente nei trattati di logica precedenti e contemporanei, e rappresenta quindi un apporto originale di Pietro per facilitare lo studio della logica. Un altro strumento originale che il maestro spagnolo introduce per facilitare il lavoro dello studente di logica è il verso mnemonico che compare nella quarta parte, ovvero De Syllogismis, per aiutare a ricordare a mente i vari modi delle diverse figure del sillogismo, mentre il quinto capitolo, De locis, ripropone sostanzialmente la topica boeziana. I capitoli sesto, De Suppositionibus, ottavo, De Relativis, nono, De ampliationibus, decimo, De appellationibus, undicesimo, De Restrictionibus e dodicesimo, De distributionibus, rappresentano la parte più moderna di tutto il trattato, introducendo il problema delle proprietà dei termini (ad esempio le varie modalità di supposizione, cioè i modi in cui un termine sostantivo può essere usato per designare qualcosa), soggetto dei cosiddetti parva logicalia, che verranno studiati più approfonditamente dai logici nel corso del tredicesimo e quattordicesimo secolo. L’autenticità del capitolo settimo, De Fallaciis, è stata invece messa in dubbio dalla più recente ricerca. L’importanza delle Summulae logicales nella storia della logica medievale fu enorme: influenzò infatti tutto lo sviluppo della logica successiva, costituendo un punto di partenza per le indagini di autori come Raimondo Lullo e Guglielmo di Ockham. Non è certo inoltre se Pietro Ispano abbia o no scritto uno specifico trattato sulle consequentiae, ma è sicuro al contrario che la sua concezione delle proposizioni condizionali come asserzioni di connessioni necessarie fu di cruciale importanza per gli sviluppi successivi dell’analisi sulle consequentiae.

Opere Mediche e di Filosofia Naturale: Pietro Giuliani, il futuro papa, fu autore invece di numerose opere di filosofia naturale, fra cui vanno ricordati i commenti alle opere fisiche di Aristotele come l’Historia animalium, il De morte et vita e il De causis longitudinis et brevitatis vitae, di un commento al De Anima, e di un trattato De Anima, distinto dal commento precedente, di ispirazione agostiniana. La sua opera principale di medicina è il Thesaurus pauperum, una sorta di enciclopedia del sapere medico dove vengono analizzate le malattie più comuni ed i migliori rimedi per curarle, facendo riferimento ai migliori trattati medici antichi e contemporanei: questo testo, che presenta un ampio grado di compenetrazione fra cultura scolastica e popolare ebbe una vasta influenza, tanto che alcune sue parti furono incorporate in successive opere di medicina. (E.B.)

Bibliografia

Edizioni
L.M. De Rijk (ed.), Tractatus Called Afterwards Summulae Logicales, Van Gorcum Assen, 1972

Studi
L.M. De Rijk, La supposizione naturale: una pietra di paragone per i punti di vista filosofici, in: R. Fedriga e S. Puggioni, Logica e Linguaggio nel medioevo, LED, Milano, 1993, pag. 185-220
Jan Pinborg, Logica e semantica nel medioevo, Boringhieri, Torino, 1984
Ph. Boehener, Medieval logic, an Outline of Its Development, Manchester University Press, Manchester, 1952

Risorse on-line
http://plato.stanford.edu/contents.html#a

Università di Siena - Facoltà di lettere e filosofia
Manuale di Filosofia Medievale on-line

| Index | |La Filosofia nel Medioevo | | Caratteri fondamentali | | Interpretazioni |
| Medioevo e Filosofia Moderna| | Studio del Medioevo|