Guglielmo di Moerbeke Nato probabilmente a Moerbeke, nel Brabante, domenicano, studiò a Parigi e a Colonia. Compì viaggi in Grecia ed in Asia Minore. Nel 1260 fu a Nicea e a Tebe, poi si recò presso la curia pontificia a Viterbo e ad Orvieto, dove ebbe l'incarico di penitenziere e cappellano del papa sia da Urbano IV che da Clemente IV. Nel 1272, sotto Gregorio X, ebbe incarichi diplomatici e nel 1278 venne eletto arcivescovo di Corinto. Morì nel 1286. Conoscitore della lingua greca (fatto non consueto per l’epoca), cominciò la sua opera di traduzione e revisione dei testi antichi intorno agli anni ’60 del XIII secolo. Collaborò con Tommaso d'Aquino, da cui ebbe l'incarico di redigere o di rivedere la traduzione di gran parte delle opere aristoteliche, tra cui le Categorie (con il commento di Simplicio), Il De interpretatione (con il commento di Ammonio), gli Analitici Secondi, i Sofistici Elenchi, la Metaphysica, la Physica, il De animalibus, il De coelo et mundo (con il relativo commento di Simplicio), i Metereologica (con il commento di Alessandro di Afrodisia), il De anima (con il commento di Giovanni Filopono e Temistio), i Parva naturalia, la Retorica, la Poetica, la Politica. Tradusse anche opere di Archimede, di Eudosso, di Tolomeo, i commenti di Proclo al Parmenide e al Timeo, l’Elementatio theologica, testi di ingegneria (come il De aquarum conductis et ingeniis erigendis di Erone Alessandrino) e di medicina (come il De virtutibus alimentorum di Galeno, traduzione conclusa a Viterbo, presso la curia papale, nell'ottobre del 1277). (P.B.) Bibliografia Studi |
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