Abstract della tesi
della Dott.ssa Giustarini
Il
principale argomento di ricerca affrontato nel corso degli anni di dottorato
riguarda il meccanismo di azione degli S-nitrosotioli, e lo studio del loro
effetto vasodilatante. Tali molecole, infatti, recentemente sono oggetto di
interesse da parte di numerosi studiosi visto il possibile ruolo fisiologico e
terapeutico che potrebbero svolgere. Tale tipo di studio è stato applicato a
varie tioli di basso peso molecolare e proteici. Un’attenzione particolare è
stata rivolta all'actina, come un possibile target di S-nitrosilazione
fisiologico in risposta a stimoli vasodilatatori determinati dal rilascio
di NO.
E’ stato osservato che
tale proteina, possedendo nella molecola un residuo cisteinico reattivo, può
reagire con il S-nitrosoglutationetramite reazioni di transnitrosilazione. Tale
reazione è risultata piuttosto lenta: il valore della costante di velocità di
secondo ordine è risultato molto simile a quello ottenuto per l'emoglobina
umana (0.401 M-1 cm-1). Al contrario la rezione di
rilascio dell’NO dall’actina è risultata molto più veloce (K2=
2.04 M-1 cm-1).Pertanto sembra essere favorito il processo
di denitrosilazione dell'actina piuttosto che la sua S-nitrosilazione. La
S-nitrosilazione di questa proteina non sembra significativamente influenzare la
sua capacità polimerizzante, mentre le conferisce una notevole capacità
vasodilatante. Utilizzando un saggio biologico con strips di aorta addominale di
ratto è stata valutata la capacità della S-nitrosoactina di indurre
rilassamento vasale in confronto con altri S-nitrosotioli proteici e non: la
S-NO-actina ha mostrato il più elevato potere vasorilassante (EC50 =
9.3 nM) dose-dipendente. Pertanto, dato il ruolo di primaria importanza che l'actina
gioca nei processi di rilassamento/contrazione della muscolatura vascolare
liscia e considerando la localizzazione della proteina nel sistema contrattile
riteniamo che la sua funzione potrebbe essere degna di nota. Questi dati possono
essere utili anche per cercare di comprendere i meccanismi che regolano il
sistema di contrazione e rilascio dei vasi sanguiferi e linfatici. E' noto,
infatti che la parete di tali vasi è costituita da muscolatura liscia ricca in
actina. In particolare, nel caso del sistema linfatico, la muscolatura è
presente soltanto a livello dei vasi di maggior calibro, per cui i meccanismi di
contrazione e dilatazione varieranno a seconda del tipo di vaso preso in
considerazione. Una iniziale quantizzazione dei tioli di alto e basso peso
molecolare sia sulle cellule endoteliali che su quelle muscolari di dotto
toracico bovino ha indicato che in entrambi i tipi cellulari esiste una quota di
sulfidrili proteici dotati di una certa reattività che potrebbero avere un
ruolo importante nelle reazioni di transnitrosilazione. Tali tioli non sono
stati identificati ma dati preliminari lasciano pensare che l’actina abbia un
ruolo significativo. Dato che l'innervazione dei vasi linfatici è molto scarsa,
è plausibile ammettere che il loro tono vasale sia essenzialmente regolato ad
opera delle cellule endoteliali, attraverso il rilascio di CGRP e sostanza P
provocando contrazione e attraverso il rilascio di NO determinando il
rilassamento. In questo contesto i nitrosotioli di natura proteica ed in
particolare la S-nitrosoactina potrebbero svolgere un ruolo di primo piano, nel
mediare ila rilassamento muscolare in risposta ad uno stimolo NO-dipendente.
