Abstract della tesi
della Dott.ssa Cavina
1 Produzione di un
anticorpo monoclonale:
E'
spesso difficile identificare e differenziare i microvasi linfatici dai vasi
sanguiferi nelle sezioni di tessuto, specie se effettuate al criostato. Avendo
messo a punto una tecnica che consente di ottenere un gran numero di cellule
endoteliali linfatiche dal dotto toracico del bue è stato deciso di produrre un
anticorpo monoclonale specifico per l'endotelio linfatico. La principale
difficoltà per la realizzazione di un tale anticorpo è costituita dal gran
numero di antigeni che sono comuni all'endotelio linfatico e sanguifero.
L'elettroforesi bidimensionale ha infatti evidenziato come solo 12 proteine su
circa 800 sono caratteristiche dell'endotelio linfatico. E' stata perciò
utilizzata la tecnica della doppia immunizzazione (passiva, con un antisiero
anti-endotelio sanguifero e attiva, con una sospensione di cellule endoteliali
linfatiche) per aumentare le possibilità di riconoscimento degli antigeni
specifici dell'endotelio linfatico da parte del sistema immunitario del topo.
L'anticorpo monoclonale ottenuto, LyMAb, reagiva fortemente con l'endotelio del
dotto toracico, dei collettori mesenteriali e dei vasi linfatici della colecisti
e dei linfonodi e moderatamente con quello dei vasi linfatici dell'intestino. I
vasi sanguiferi erano sempre negativi. L'anticorpo era specie-specifico e
reagiva solo su sezioni effettuate al criostato. La cross-reattività era
limitata a alcune fibre del tessuto connettivo e a rare cellule del parenchima
linfonodale, dei villi intestinali e dei lobuli epatici.
2 Caratterizzazione
delle cellule endoteliali linfatiche:
E' noto che le cellule
gliali sono in grado di indurre in coltura attività enzimatiche caratteristiche
dei capillari cerebrali in cellule endoteliali di altri distretti. E' stata
quindi valutata l'attività della g-glutamil tranpeptidasi (gGT) in cellule
endoteliali sanguifere (BEC) e linfatiche (LEC) bovine appena isolate (ex vivo)
e nelle stesse cellule in coltura primaria esposte a terreno condizionato da
cellule di glioma C6 (GCM). Le BEC ex vivo avevano un'attività gGT alta, di cui
in coltura veniva conservato solo il 9%. L'esposizione al GCM, tuttavia,
raddoppiava l'attività gGT . L'attività gGT nelle LEC ex vivo era invece
estremamente bassa e non si modificava in coltura anche dopo esposizione al GCM.
Questi dati indicano che i livelli basali della gGT sono notevolmente differenti
nelle BEC e nelle LEC e che le LEC,
al contrario delle BEC non sono in grado di produrre più gGT in seguito a stimolazione da parte delle cellule gliali.
3 Vie linfatiche di
deflusso del cuore:
Sono state esaminate le
caratteristiche strutturali ed ultrastrutturali e l'istotopografia dei
precollettori e dei collettori in cuori di pazienti sottoposti a trapianto. I
precollettori sono piccoli vasi valvolati con muscolatura irregolare e
discontinua che originano nella regione
subepicardica dalla rete
epicardica assorbente e da rari vasi miocardici e confluiscono in vasi
relativamente molto ampi, ma strutturalmente simili, i collettori, che
accompagnano i grossi vasi coronari. Anche le caratteristiche ultrastrutturali
dei precollettori e dei collettori sono simili. L'endotelio è ricco di corpi di
Weibel-Palade, di filamenti e di contatti focali. La membrana basale è
discontinua e i filamenti di ancoraggio sono abbondanti. Il subendotelio è
ricco di elastina. Tutte queste caratteristiche suggeriscono che in questo
distretto la propulsione della linfa sia assicurata prevalentemente dalle
rivoluzioni cardiache.