Tesi del Dottorando Giovanni Bova,
XII° Ciclo: “Immunità e Aterosclerosi: attivazione complementare e
linfocitaria nell’infarto miocardio acuto”.
Abstract
L’impostazione
della attività di ricerca è stata effettuata sia su modelli di patologia
vascolare cronica (coronaropatici, vasculopatie periferiche) che in corso di
eventi coronarici acuti (infarto del miocardio, angina instabile).
Le
tematiche infiammatorie e di risposta immunitaria sono state oggetto di
ricerca su due aspetti unificanti peculiari: la funzione dei linfociti
(sottopopolazioni linfocitarie, espressione di molecole adesive e recettoriali,
produzione di citochine, proliferazione cellulare ed apoptosi in vitro) ed il
sistema del complemento (dosaggio di fattori C3, C4, attività complementare
serica CH-50, complesso litico terminale C5b-9, recettori cellulari per il
complemento).
Sono
stati correlati parametri di infiammazione e immunologici con dati clinici e
strumentali (elettrocardiografici, ultrasonografici, scintigrafici ed
angiografici) e con alcuni fattori di rischio (livelli di colesterolo e sue
frazioni lipoproteiche, diabete, fumo, omocisteina, fibrinogeno) in vari stadi
di patologia vascolare.
La
serie di dati acquisiti ha permesso di evidenziare l'intervento di
mediatori flogistici in varie fasi dell'aterosclerosi, dal processo di
formazione e progressione della placca fino alla comparsa delle manifestazioni
d'organo. In fasi precliniche di malattia vascolare sono stati messi in evidenza
alcuni rapporti tra lipidi plasmatici ed attivazione complementare: soggetti
dislipidemici, senza evidenza di aterosclerosi clinica, presentano una relazione
inversamente proporzionale e statisticamente significativa tra livelli
plasmatici di HDL-colesterolo e del complesso litico terminale solubile del
complemento (sC5b9) che ha fatto ipotizzare un ruolo protettivo dal danno
complemento mediato ad opera delle apoproteine contenute nelle HDL.
Un
aspetto della ricerca è stato condotto sia in soggetti con sindromi coronariche
acute (infarto miocardico acuto ed angina instabile), sia su modelli
sperimentali di ischemia (test provocativi ed angioplastica coronarica
transluminale percutanea): ciò ha permesso di rilevare una attiva
partecipazione del sistema complementare e delle cellule linfomonocitarie anche
nelle fasi di acuzie della cardiopatia ischemica.
Nei
modelli sperimentali di ischemia miocardica (costituiti dal Test da sforzo al
cicloergometro e dalla scintigrafia miocardica perfusionale associata a test
ergometrico) si sono rilevati segni di attivazione dei polimorfonucleati
neutrofili e del sistema complementare nel plasma di soggetti con test positivo
per ischemia inducibile. L'attivazione dei polimorfonucleati e del complemento e
stata confermata anche in un modello di ischemia riperfusione costituito dall'angioplastica
coronarica transluminale percutanea (PTCA) nel quale è emerso anche un
coinvolgimento dei linfociti T. In particolare dopo PTCA è stata documentata
una riduzione del numero dei linfociti T con fenotipo helper (CD4) e suppressor
(CD8) nel sangue refluo dal seno coronarico, ottenuto per cateterismo cardiaco
destro, rispetto alla quota linfocitaria presente in prelievi arteriosi ottenuti
dalla radice aortica. Tale reperto è stato interpretato come un sequestro di
linfociti T nell'albero coronarico dovuto a mediatori rilasciati secondariamente
alla lesione di parete.