Catania, 30-09-03
I campioni forniti da SORIN:
1.
PET tessuto rivestito di carbonio pirolitico
2.
PET tessuto lato A e lato B
3.
PTFE tessuto lato A e lato B
sono stati
analizzati con la tecnica di Spettroscopia di Fotoelettroni a raggi X (XPS) per
la determinazione della composizione e struttura chimica della superficie.
Gli spetti
di fotoelettroni sono stati realizzati con Mg ka1/2 (1253.6 eV), 300 W, ad angoli di
take-off (rispetto alla superficie del campione) di 90° (spessore di
campionamento ~ 10 nm). Pressione di lavoro = 6x10-9 torr (dopo
1h in pre-camera, p~10-7 torr)
I campioni
sono stati analizzati così come ricevuti, senza nessuna operazione di pulizia o
sterilizzazione.
I risultati dell’analisi sono di seguito
riassunti per i tre campioni esaminati.
1) PET
rivestito di carbonio pirolitico.
Lo
spettro generale XPS (Fig.1) evidenzia la presenza sulla superficie di carbonio
e di una piccola quantità di ossigeno. L’analisi quantitativa ricavata dagli
spettri dettagliati dei picchi fotoelettronici di C 1s e O 1s (Fig.2) conferma
che la superficie è prevalentemente costituita da carbonio di tipo granitico
(caratterizzato da una struttura asimmetrica del picco di fotoelettroni) per
circa il 90% in composizione atomica, con un contenuto di ossigeno di circa il
10%, derivante da processi di ossidazione superficiale, caratteristici di
questo tipo di carboni, consistenti principalmente in gruppi carbonilici e
ossidrilici. L’analisi della struttura di energy loss del picco elastico del
carbonio (Fig. 3) evidenzia la forma caratteristica nota in letteratura per i
carboni pirolitici, con un punto di flesso a circa 26 eV dal picco
fotoelettronico principale, diagnostico di un “soft carbon”, leggermente divero
in energia dal valore atteso per la grafite ordinata (circa 27 eV).
Figura 1
Figura 2
Figura 3
2) PET
tessuto, lati A e B
Infatti,
come si vede in Tabella 1, entrambi i lati dei tessuti di PET forniti da SORIN
presentano una concentrazione atomica di ossigeno significativamente minore di
quella prevista (circa 20% di ossigeno invece di~30%) e soprattutto le
componenti del PET non corrispondono a quelle osservate (sono molto ridotti in
intensità i carbossili e i carbonili).
Tabella 1
|
C1s (at.%) |
O1s(at.%) |
PET tessuto SORIN (lato A) |
78.6 |
21.4 |
PET tessuto SORIN (lato B) |
80.7 |
19.3 |
PET film sottile |
69.8 |
30.2 |
PET teorico |
71.4 |
28.6 |
(Il
confronto di riferimento è stato eseguito sia con l’analisi di film di PET depositati come film sottile da
soluzione sia con i dati di letteratura
[[1]])
Inoltre, lo studio dettagliato dei picchi fotoelettronici,
sia del carbonio che dell’ossigeno (fig. 5 per il lato A, fig. 7 per il lato B)
non mostra evidenza delle caratteristiche strutture del PET (in Fig. 8).
Infatti, mentre nello spettro di riferimento del PET (Fig.8)
il picco C1s mostra chiaramente quattro componenti, assegnate rispettivamente
a:
1- legami
<C-C e legami >C-H, a BE di ~285 eV;
2- legami
>C-O, a BE~286.3;
3- legami
>C(=O)O, a BE~ 289;
4- struttura
di shake-up (transizioni p®p*)
dell’anello tereftalico;
ed il picco O1s, in
corrispondenza, mostra tre componenti:
1- legami
>C-O, a BE~533 eV
2- legami
>C=O, a BE~531.6 eV
3- struttura
di shake-up (transizioni p®p*);
nel caso dei tessuti Sorin, si osserva solo una
piccola componente negli spettri relativa a gruppi carbossilici, non è evidente
la struttura di shake-up (caratteristica della struttura aromatica), né la
componente relativa ai legami singoli >C-O.
Va notato che un pattern spettroscopico molto simile
a questo (diminuzione del contenuto totale di ossigeno, distruzione degli
anelli aromatici e diminuzione dei gruppi esterei) è stato osservato su
superfici di PET modificate per irradiazione con alta densità di energia
(tecniche di irradiazione ionica, trattamento UV-ozono e trattamenti con plasmi
freddi). Sembra plausibile l’ipotesi che un eventuale trattamento di superficie
possa essere stato preliminarmente effettuato sulle superfici analizzate. La
possibilità che invece si tratti di una contaminazione superfiale derivante da
processi di filatura e estrusione delle fibre sarà ulteriormente investigata
ripetendo l’analisi su tessuti preventivamente “lavati” (ad esempio con
etanolo).
Figura 4
Figura 5
Figura 6
Figura 7
Figura 8
3) PTFE
tessuto, lati A e B
Anche in
questo caso la composizione atomica superficiale trovata sperimentalmente non
rispecchia quella attesa sulla base della stechiometria del polimero. Infatti,
come si vede in Tabella 2, entrambi i lati dei tessuti di PTFE forniti da SORIN
presentano una concentrazione atomica di carbonio minore di quella prevista.
Tabella 2
|
C1s (at.%) |
F1s(at.%) |
PTFE tessuto SORIN (lato A) |
21.4 |
78.6 |
PTFE tessuto SORIN (lato B) |
27.6 |
72.4 |
PTFE teorico |
33.4 |
66.6 |
Figura 9
Figura 10
Figura 11
Figura 12
C.R.I.S.M.A.
Università
di Siena
Via Aldo
Moro 2
53100
Siena
Siena,
3 ottobre 2003
I seguenti
campioni forniti dalla SORIN :
1. PET
(dischetti fustellati)
2. PET
rivestito con carbonio pirolitico (dischetti fustellati)
3. PTFE
(dischetti fustellati)
sono stati
analizzati mediante spettroscopia ATR FT-IR (Attenuated total reflection
Fourier transform infrared spectroscopy).
E’
importante ricordare che la profondità di campionamento della spettroscopia ATR
FT-IR è di circa 0.1-1 mm.
L’analisi ATR FT-IR non è quindi un’analisi di superficie vera e propria in
quanto anche strati più interni del campione vengono analizzati.
1. PET
(dischetti fustellati)
Lo spettro
ATR FT-IR del campione di PET fornito dalla SORIN (PET “tessuto”) è riportato
nella figura 1. Nella figura 2 è riportato lo spettro ATR FT-IR di un film di
PET commerciale (PET film).
Confrontando
gli spettri del PET “tessuto” (figura 1) e PET film (figura 2) si può osservare
che entrambi gli spettri mostrano tutti i segnali caratteristici del PET. Le
pochissime differenze osservate riguardano solo alcune intensità relative dei
segnali presunti nei due spettri. Questo è dovuto al fatto che nel caso del PET
“tessuto” non si può ottenere un contatto ottico ottimale tra la superficie del
cristallo di germanio e il campione, a causa della struttura a maglie di
quest’ultimo che determina una elevata discontinuità. Nel caso del PET film,
invece, essendo la superficie del campione notevolmente liscia e continua si
ottiene un ottimo contatto con la superficie del cristallo di germanio.
Figura 1. Spettro
ATR FT-IR di un dischetto fustellato di PET. E’ riportata solo la “fingerprint
region”.
Figura 2. Spettro
ATR FT-IR di un film di PET commerciale (Goodfellow). In questa figura è
riportata solo la “fingerprint region”.
2. PET
ricoperto con carbonio pirolitico (dischetti fustellati)
Lo spettro
ATR FT-IR di un campione di PET ricoperto con carbonio pirolitico fornito dalla
SORIN (PET/C) è riportato nella figura 3.
Lo spettro
del PET/C non mostra delle differenze significative rispetto allo spettro del
PET non ricoperto con carbonio pirolitico. Questo risultato era atteso, poiché
il carbonio pirolitico non è attivo all’IR.
Figura 3. Spettro
ATR FT-IR di un dischetto fustellato di PET ricoperto con carbonio pirolitico:
è riportata solo la “fingerprint region”.
3. PTFE
(dischetti fustellati)
Lo spettro
ATR FT-IR di un campione di PTFE fornito dalla SORIN (PTFE “tessuto”) è
riportato nella figura 4. Nella figura 5 è riportato lo spettro ATR FT-IR di un
film di PTFE commerciale (PTFE film).
Gli
spettri ATR FT-IR del PTFE “tessuto” e del PTFE film non mostrano alcuna
differenza.
Figura 4. Spettro
ATR FT-IR di un dischetto fustellato di PTFE. E’ riportata solo la “fingerprint
region”.
Figura 5. Spettro
ATR FT-IR di un film di PTFE commerciale (Goodfellow). In questa figura è
riportata solo la “fingerprint region”.
Conclusioni
Dal
confronto dei dati XPS (spessore di campionamento @ 10 nm) e
FTIR-ATR (spessore di campionamento @ 1 mm)
relativi ai campioni di PET e PTFE della Sorin Biomedica Cardio S.p.A. si può
facilmente dedurre che le differenze osservate nella composizione e struttura
chimica rispetto a quelle attese per campioni di PET e PTFE puri sono limitate allo strato più superficiale (@ 10 nm)
dei campioni e possono derivare da trattamenti chimici o fisici della
superficie stessa.