Ripercorre
l'atteggiamento complesso e controverso
di Francesco Petrarca verso le arti figurative, soffermandosi in
particolare
su due autori che rispetto all'arte avevano espresso un
atteggiamento
difforme: Plinio e Sant'Agostino. Se gli antichi amarono tanto le arti
figurative
perché, imitandoli, non possiamo amarle noi? E come poteva
Petrarca
con la sua cultura umanistica condannare qualcosa che era stato
raccomandato
con così tanto calore dall'antichità? Attorno a questo
quesiti
la ricerca di Bettini che, con grande padronanza e chiarezza, affronta
in
questo saggio una delle questioni che si collocano tuttora al centro
del
dibattito sul rapporto tra arti figurative e letteratura umanistica.
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