Maggio - Giugno 2007
Anno 1 - Numero 3
Newsletter elettronica del Liaison Office dell'Università degli Studi di Siena
Da pochi giorni è stato pubblicato il secondo bando per l'attrazione delle imprese biotecnologiche nel bio-incubatore della Fondazione Toscana Life Sciences.
Quali sono i contenuti principali del bando? Quali saranno i principali criteri di valutazione delle idee imprenditoriali presentate? Che cosa offre il bio-incubatore alle aziende in termini di servizi, formazione e sviluppo? Operare nel settore delle life sciences richiede molti investimenti: quali sono gli strumenti finanziari di TLS a supporto delle aziende incubate? A queste e altre domande risponde Germano Carganico, general manager di TLS.
R. Il testo ricalca in buona sostanza la struttura del primo bando, il quale è stato pubblicato alla fine del 2005 e ha portato alla selezione delle prime aziende start-up che si stanno insediando nel bio-incubatore TLS.
Quello che si chiede ai gruppi che propongono un progetto di creazione d’impresa è di presentare un vero e proprio business plan, comprendente, anche se in forma sintetica, tutti gli elementi necessari a valutare il valore e le potenzialità della proposta.
Quindi non solo le competenze, il know-how e i risultati preliminari raggiunti dal gruppo proponente, ma anche una chiara definizione della struttura che si pensa di dare alla nascente società, e soprattutto una definizione degli obiettivi a medio-lungo termine e le relative milestones previste.
Il bando fissa quindi i requisiti necessari per la presentazione della domanda d’incubazione, fornisce uno schema generale di struttura del business plan e descrive le modalità e i criteri di selezione dei progetti.
Questi ultimi sono descritti in dettaglio nel testo e comprendono parametri riferiti a tre aspetti: il team proponente, il progetto e il piano finanziario.
In generale i tre macro-parametri che verranno valutati sono il valore scientifico, sia del team che del progetto specifico, il grado di innovatività della proposta e la sua applicabilità industriale.
Come specificato nel testo del bando, una precedente esperienza di collaborazioni con il mondo produttivo e/o la presenza di soci o partner industriali viene considerato un valore aggiunto, così come la capacità di attrarre autonomamente una parte dei finanziamenti necessari alla prima fase di vita della start-up.
D. Che cosa offre il bio-incubatore alle aziende in termini di servizi, formazione e sviluppo?
R. Il bio-incubatore TLS fornisce spazi attrezzati, servizi, consulenza e piattaforme tecnologiche.
Per quanto riguarda la logistica, un punto di forza dell’incubatore TLS è probabilmente il livello qualitativo della struttura e in particolare dei laboratori, oltre a una notevole modularità degli stessi.
Infatti le società che si stanno insediando in questi mesi hanno avuto la possibilità di personalizzare gli spazi di laboratorio assegnati e di attrezzarli in funzione delle proprie esigenze, cosa non facilmente realizzabile in altre realtà di incubazione.
I servizi e le consulenze necessarie alle aziende start-up sono forniti in parte dalla stessa struttura di TLS, in parte da aziende di servizi e consulenti identificati con l’aiuto di TLS.
In quest’ultimo caso si possono creare economie di scala attraverso convenzioni specifiche tra TLS e la società di servizi, a vantaggio delle singole unità di ricerca insediate nel parco scientifico.
Un esempio emblematico di questo modello organizzativo è la gestione delle tematiche di intellectual property, dove, grazie alla collaborazione stretta tra TLS e Liaison Office dell’Università di Siena, le società start-up hanno accesso alle competenze sviluppate da entrambe le organizzazioni in questo settore e vengono supportate senza costi aggiuntivi anche nella gestione dei consulenti esterni (studi brevettuali).
D. Operare nel settore delle life sciences richiede molti investimenti: quali sono gli strumenti finanziari di TLS a supporto delle aziende incubate?
R. Va forse ribadito qui che la fondazione TLS non è un ente finanziatore e quindi non fornisce direttamente le risorse finanziarie alle società incubate.
Gli investimenti che TLS mette in atto sono dedicati alla realizzazione delle infrastrutture del Parco Scientifico, compreso l’acquisto delle attrezzature scientifiche d’avanguardia che sono attualmente a disposizione delle società incubate e che sollevano queste ultime dalla necessità di effettuare pesanti investimenti nella loro fase iniziale di vita.
Per quanto riguarda il finanziamento delle imprese start-up che non siano già economicamente autosufficienti, il modello è quello tipico del settore che punta ad individuare investitori iniziali per la fase di “seed”, coinvolgendo poi in un secondo momento il vero e proprio venture capital, ancora poco sviluppato in Italia ma molto attivo in altri paesi europei.
Il ruolo di TLS nella fase di incubazione è quindi quello di mettere a contatto i gruppi proponenti con il maggior numero possibile di potenziali soci finanziatori. Incontri specifici e presentazioni dei vari business plan vengono quindi organizzati coinvolgendo fondi chiusi d’investimento, sia locali che regionali e nazionali, società di seed capital operanti nel settore e società di venture capital, queste ultime per lo più straniere.
Infine, TLS ha collaborato attivamente alla progettazione e creazione di BioFound Spa, una società di seed capital dedicata esclusivamente al supporto delle start-up del Parco TLS e partecipata da Fondazione MPS, Banca MPS, Fises e FidiToscana.
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